Water footprint: definizione e gestione sostenibile delle risorse idriche secondo lo standard ISO 14046

Con l’avvento della globalizzazione e l’incremento dell’industrializzazione si è delineato un aumento del consumo di acqua non solo a scopo domestico ma soprattutto per la produzione industriale, la distribuzione e il commercio di beni. Oltre alla costante diminuzione della risorsa idrica si è quindi posto anche il problema dell’utilizzo e dello smaltimento delle acque industriali, spesso inquinate da prodotti chimici usati durante la produzione.

Per far fronte a questa emergenza, nel 2014 è stata sviluppata la norma ISO 14046 che inquadra il concetto di water footprint e introduce uno standard internazionale per gestire l’impronta idrica nelle imprese e negli impianti industriali che trattano questa risorsa.

 

Water footprint: definizione e caratteristiche

Lo standard UNI EN ISO 14046, entrato in vigore nel 2016, identifica il water footprint come la “misurazione dei potenziali impatti ambientali che un prodotto, un processo od un’organizzazione possono avere sulle risorse idriche, in un’ottica di ciclo di vita”.

Attraverso il concetto di water footprint è quindi possibile comprendere il quantitativo d’acqua consumata ed inquinata lungo tutta la catena di produzione e fornitura. Visualizzare l’acqua “nascosta” dentro i prodotti può aiutare a quantificare gli effetti del consumo e del commercio sull’uso delle risorse idriche e a formare le basi conoscitive per una migliore gestione globale dell’acqua.

 

Lo standard UNI ISO 14046

La norma UNI ISO 14046 specifica principi, requisiti e linee guida relativi alla valutazione dell’Impronta Idrica (Water Footprint) di prodotti, processi e organizzazioni basata sulla valutazione del Ciclo di Vita (LCA), una metodologia in grado di “identificare gli aspetti e i potenziali impatti ambientali che intervengono durante tutto il ciclo di vita di un prodotto dall’acquisizione delle materie prime, attraverso la produzione, fino all’utilizzo e al fine vita (riciclo o smaltimento finale)”.

Lo standard fornisce principi, requisiti e linee guida per la conduzione e la rendicontazione dell’impronta idrica come valutazione a se stante o come parte di una più completa valutazione ambientale.

Il Water Footprint considera non solo il volume di acqua consumato ma anche la tipologia di acqua coinvolta nei processi, esse viene inquadrata quindi come:

 

  • WF blu per indicare il volume di acqua dolce prelevata dalle acque superficiali e sotterranee per scopi domestici, industriali o agricoli;
  • WF verde per indicare il volume di acqua piovana traspirata dalle piante durante la coltivazione;
  • WF grigio per indicare l’acqua inquinata durante il processo di coltivazione e produttivo.

 

Grafica tipologia acque (acque blu acque grigie acque verdi)

Credits: Tre componenti dell’impronta idrica WWF (2011)

 

Il water footprint di un’impresa

L’impronta idrica di un’impresa (detta anche “impronta idrica aziendale” o “impronta idrica organizzativa”) è definita come il volume totale di acqua dolce che viene utilizzato direttamente o indirettamente per gestire e supportare l’attività

Essa si suddivide in due componenti principali:

  • L’impronta idrica operativa (o diretta) ovvero il volume di acqua dolce consumata o inquinata direttamente associata alla produzione (acqua incorporata come ingrediente)
  • L’impronta idrica della supply chain (o indiretta) ovvero il volume di acqua dolce consumata o inquinata per produrre tutti i beni e servizi che costituiscono gli input di produzione dell’impresa (es.: composti chimici, contenitori, ecc.)

 

Schema water footprint di un business

Credits: Esempi di componenti del water footprint di un’azienda – The Water Footprint Assessment Manual (2011)

 

Perché conoscere e migliorare il water footprint dell’impresa?

Il water footprint interessa tutte le imprese che utilizzano fonti idriche nei loro processi produttivi e che contribuiscono quindi al consumo di acqua. La risorsa idrica così come altre risorse ambientali esauribili (suolo, foreste, ecc.), ormai fortemente compromesse da fenomeni come lo sviluppo economico, la crescita demografica e i cambiamenti climatici, hanno visto negli ultimi anni un sostanziale depauperamento. Queste risorse primarie, essenziali per la vita sulla Terra, vanno quindi salvaguardate e tutelate in qualsiasi modo.

 

L’adozione di strategie in grado di diminuire il water footprint dell’impresa dimostra un impegno concreto nella salvaguardia dell’ambiente e limita i rischi derivanti da una scorretta gestione delle risorse idriche. In un contesto come quello attuale, dove la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali è un’attività necessaria per dimostrare la responsabilità di impresa, utilizzare consapevolmente le risorse e ottimizzare i processi in funzione di scelte più sostenibili possono essere chiavi strategiche per essere più competitivi sul mercato e per contribuire positivamente alla tutela del Pianeta..

 

Fonti:

UNI EN ISO 14046:2016

Direttiva 2000/60/CE (Direttiva Acque)

The Water Footprint Assessment Manual