Rischio elettrico: la guida INAIL per valutarlo e gestirlo correttamente

Ovunque sia presente una fonte di alimentazione di natura elettrica esiste potenzialmente un rischio di esposizione per gli operatori. Dove è presente questo rischio, decorrono automaticamente gli obblighi definiti all’interno del D.Lgs 81/08, negli articoli dall’80 all’87.

Gli aspetti relativi agli obblighi delle aziende, e alle misure preventive e protettive. Meritano a questo proposito particolare attenzione:

  • articolo 80 “Obblighi del datori di lavoro”, che introduce alcune misure di carattere generale in merito alla valutazione dei rischi;
  • articolo 82 “Lavori sotto tensione” ;
  • articolo 87 relativo alle sanzioni applicabili non esclusivamente al Datore di Lavoro ma anche per esempio al noleggiatore o al conducente in uso.

È necessario distinguere il caso in cui l’esposizione al rischio elettrico derivi dalla presenza o dall’uso di apparecchi o impianti, dal caso in cui si debba operare direttamente su parti attive di impianti elettrici non protette mediante isolamento, o “vicino” ad esse.

Nel primo caso, i lavoratori sono considerati utenti generici degli impianti e delle apparecchiature messi loro a disposizione, che dovrebbero risultare sicuri in quanto realizzati a regola d’arte.
In una fase iniziale, pertanto, il compito del datore di lavoro sarà quello di garantirsi che le sorgenti di rischio elettrico rese disponibili ai propri lavoratori siano progettate, costruite ed installate a regola d’arte, in conformità alle norme applicabili, tenendo conto proprio delle caratteristiche del lavoro, della classificazione degli ambienti e delle condizioni di rischio specifiche, nonché delle possibili condizioni di esercizio.

Per far ciò dovrà avvalersi della documentazione, delle dichiarazioni di conformità e delle altre attestazioni espressamente previste dalla legge. Dovrà altresì verificare che, pur in presenza di tali documenti e attestazioni, gli impianti, gli apparecchi e gli organi di collegamento mobile non presentino vizi palesi all’atto della messa in servizio e siano idonei alle effettive condizioni di installazione e di impiego.

Il livello di sicurezza così conseguito dovrà poi essere mantenuto mediante la formazione generale dei lavoratori e l’adozione di opportune procedure di uso e manutenzione, nonché mediante l’effettuazione di verifiche e controlli periodici.

Nel caso in cui si debba operare direttamente su parti attive non protette di impianti elettrici, o “vicino” ad esse, per gestire adeguatamente il rischio elettrico sono indispensabili la formazione specialistica dei lavoratori, l’adozione di specifiche procedure di lavoro e di idonei dispositivi di protezione collettivi ed individuali, secondo quanto prescritto dalle leggi e dalle norme tecniche applicabili.

 

Guida alla valutazione e gestione del rischio elettrico

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Fonte: INAIL

																				

Sentenze – Gennaio 2024

Cassazione Penale, Sez. 4, 29 gennaio 2024, n. 3405

Infortunio mortale durante lo smontaggio di carroponti e taglio delle travi: DVR inadeguato

 

 

Cassazione Penale, Sez. 3, 22 gennaio 2024, n. 2557

Mancanza, all’interno del DVR, di una procedura operativa che consenta ai lavoratori di svolgere in sicurezza le attività di imbracatura del carico

 

 

Cassazione Penale, Sez. 4, 15 gennaio 2024, n. 1723

Operaio colpito alla testa dalla benna e ruolo del responsabile dei lavori. Adeguamento dei documenti di sicurezza. Annullamento con rinvio per ragionamento viziato

 

 

Cassazione Penale, Sez. 4, 13 dicembre 2023, n. 49495

Mancanza nel DVR di un’analisi del pericolo cui era concretamente esposto qualsiasi lavoratore all’atto di accedere nell’area di caricamento automatico delle billette destinate alla pressa

 

 

																				

Aggiornamento normativo – Gennaio 2024

UNI EN 19:2024

Valvole industriali – Marcatura delle valvole metalliche

Recepisce 

EN 19:2023

 

 

 

UNI EN 16005:2024

Porte pedonali motorizzate – Sicurezza in uso – Requisiti e metodi di prova

Recepisce 

EN 16005:2023

 

 

 

UNI EN ISO 23062:2024

Sicurezza del macchinario – Requisiti di sicurezza le macchine per fonderia e per la preparazione delle forme e delle anime e per le attrezzature ad esse associate

Recepisce 

EN ISO 23062:2022

 

 

 

UNI ISO/TS 9241-620:2024

Ergonomia dell’interazione uomo-sistema – Parte 620: Il ruolo del suono per gli utenti di sistemi interattivi

Adotta 

ISO/TS 9241-620:2023

 

 

 

UNI EN 12255-9:2024

Impianti di trattamento delle acque reflue – Parte 9: Controllo dell’odore e ventilazione

Recepisce 

EN 12255-9:2023

 

 

 

UNI CEN ISO/TR 9241-100:2024

Ergonomia dell’interazione uomo-sistema – Parte 100: Panoramica delle norme della serie ISO 9241 relative all’ergonomia del software

Recepisce 

CEN ISO/TR 9241-100:2023

 

 

 

UNI ISO/TS 14074:2024

Gestione ambientale – Valutazione del ciclo di vita – Principi, requisiti e linee guida per la normalizzazione, la ponderazione e l’interpretazione

Adotta 

ISO/TS 14074:2022

 

 

 

UNI ISO 14066:2023

Informazioni ambientali – Requisiti di competenza per validatori e verificatori di informazioni ambientali

Adotta 

ISO 14066:2023

 

 

 

UNI ISO/TR 9241-610:2024

Ergonomia dell’interazione uomo-sistema – Parte 610: Impatto della luce e dell’illuminazione sugli utenti di sistemi interattivi

Adotta 

ISO/TR 9241-610:2022

 

 

 

UNI ISO/TS 56010:2024

Gestione dell’innovazione – Esempi illustrativi della ISO 56000

Adotta 

ISO/TS 56010:2023

 

 

 

UNI ISO/TR 9241-380:202

Ergonomia dell’interazione uomo-sistema – Parte 380: Risultati dell’indagine sulle caratteristiche degli HMD (Head-Mounted Display) riguardanti l’interazione uomo-sistema

Adotta 

ISO/TR 9241-380:2022

 

 

Fonte: UNI- Ente Italiano normazione


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Dall’UE arrivano nuove BAT per macelli e industrie dei sottoprodotti

Con decisione (UE) 2023/2749 la Commissione ha adottato le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT) per i macelli e le industrie dei sottoprodotti di origine animale e/o dei coprodotti commestibili soggetti ad Aia.

Le BAT elaborate dalla commissione sono relative alle seguenti attività:

  • funzionamento di macelli aventi una capacità di produzione di carcasse di oltre 50 Mg al giorno;
  • smaltimento o il riciclaggio di carcasse o di residui di animali con una capacità di trattamento di oltre 10 Mg al giorno;
  • trattamento a gestione indipendente di acque reflue purché il carico inquinante principale provenga dalle attività suddette;
  • la trasformazione di sottoprodotti di origine animale e/o di coprodotti commestibili, la combustione di farine di carne e ossa e/o di grasso animale, la combustione di gas maleodoranti compresi i gas incondensabili, l’incenerimento di carcasse, la conservazione delle pelli, la manipolazione di budelli e frattaglie, il compostaggio e la digestione anaerobica, se direttamente associati alle attività contemplate dalle presenti conclusioni sulle BAT.

Le presenti BAT non riguardano invece le industrie che producono alimenti con tagli standard di animali di grandi dimensioni o dei tagli di pollame, che potrebbe invece rientrare nelle conclusioni sulle BAT per le industrie degli alimenti, delle bevande e del latte.

Altre conclusioni sulle BAT e documenti di riferimento potenzialmente pertinenti per le attività contemplate dalle presenti conclusioni sulle BAT includono:

  • grandi impianti di combustione;
  • industrie degli alimenti, delle bevande e del latte;
  • sistemi comuni di trattamento/gestione delle acque reflue e degli scarichi gassosi nell’industria chimica;
  • trattamento dei rifiuti;
  • incenerimento dei rifiuti;
  • industria conciaria;
  • monitoraggio delle emissioni nell’atmosfera e nell’acqua da installazioni soggette alla direttiva relativa alle emissioni industriali;
  • effetti economici ed effetti incrociati;
  • emissioni prodotte dallo stoccaggio;
  • efficienza energetica;
  • sistemi di raffreddamento industriali.

Le presenti conclusioni sulle BAT si applicano fatte salve altre normative pertinenti, ad esempio in materia di igiene, sicurezza degli alimenti e dei mangimi, benessere degli animali, biosicurezza ed efficienza energetica.

Le tecniche elencate e descritte nelle presenti conclusioni sulle BAT non sono prescrittive né esaustive. È infatti possibile utilizzare altre tecniche che garantiscano un livello quanto meno equivalente di protezione dell’ambiente.

																				

Infortuni sul lavoro: i dati INAIL del 2023

Inail ha recentemente reso disponibili i dati delle denunce di infortunio anche con esito mortale e di malattia professionale presentate all’Istituto durante il 2023. Un report che offre una panoramica dell’andamento dei casi di infortunio nelle industrie italiane che fa riflettere su quanto la sicurezza industriale sia un aspetto su cui bisogna lavorare ancora.

Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Inail, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2023, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia. In occasione della presentazione della Relazione annuale dell’Istituto, saranno disponibili dati più consolidati rispetto a quelli diffusi con le rilevazioni mensili, corredati anche dall’informazione sugli esiti della definizione amministrativa (riconosciuti, negativi e in istruttoria).

Nel numero complessivo degli infortuni sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.

Ciò premesso, nel 2023 si registra, rispetto al 2022, una decisa riduzione delle denunce di infortunio in complesso (dovuta quasi esclusivamente al notevole minor peso dei casi di contagio da Covid-19), un calo di quelle mortali e una crescita delle malattie professionali.

 

Denunce di infortunio in leggero calo rispetto al 2022

Gli infortuni denunciati all’Inail entro il mese di dicembre 2023 sono stati 585.356, in calo rispetto ai 697.773 del 2022 (-16,1%), in aumento rispetto ai 555.236 del 2021 (+5,4%) e ai 554.340 del 2020 (+5,6%), e in diminuzione rispetto ai 641.638 del 2019 (-8,8%).

A livello nazionale i dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno evidenziano nel 2023 rispetto al 2022 un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 607.806 del 2022 ai 491.165 del 2023 (-19,2%), mentre quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento del 4,7%, da 89.967 a 94.191.

A dicembre di quest’anno il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -19,8% nella gestione Industria e servizi (dai 578.340 casi del 2022 ai 463.950 del 2023), un + 0,4% in Agricoltura (da 25.999 a 26.096) e un +2,0% nel Conto Stato (da 93.434 a 95.310). Si osservano decrementi degli infortuni in occasione di lavoro in molti settori produttivi, in particolare l’Amministrazione pubblica, che comprende l’attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (-54,8%), la Sanità e assistenza sociale (-51,2%) e il Trasporto e magazzinaggio (-37,2%).

In controtendenza alcuni settori del comparto manifatturiero, come quelli delle bevande (+24,9%), della fabbricazione di autoveicoli (+22,0%), della riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature (+8,7%), dell’abbigliamento (+5,4%), ma anche nella fornitura di acqua-reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento (+14,3%), nelle attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+4,4%) e nelle costruzioni (+4,1%).

L’analisi territoriale evidenzia una diminuzione delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente al Sud (-20,6%) e nel Nord-Ovest (-19,6%), seguiti da Isole (-18,6%), Centro (-15,9%) e Nord-Est (-9,9%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Campania, la Liguria, il Molise e il Lazio.

Il calo che emerge dal confronto del periodo gennaio-dicembre 2022 e 2023 è legato sia alla componente femminile, che registra un -27,6% (da 286.522 a 207.484 casi denunciati), sia a quella maschile, che presenta un -8,1% (da 411.251 a 377.872). Il decremento ha interessato sia i lavoratori italiani (-18,9%) sia quelli comunitari (-13,7%) ed extracomunitari (-0,1%). L’analisi per classi di età rileva diminuzioni in tutte le fasce, a eccezione di quella degli under 20 (dove circa nove infortuni su 10 riguardano gli studenti) che registra un +11,7%.

 

Casi mortali: in Friuli Venezia Giulia +12 infortuni mortali rispetto al 2022 

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel 2023 sono state 1.041, 49 in meno rispetto alle 1.090 registrate nel periodo gennaio-dicembre 2022 (-4,5%), 180 in meno rispetto al 2021, 229 in meno rispetto al 2020 e 48 in meno rispetto al 2019. Per un confronto più corretto e puntuale si dovrà fare riferimento alla Relazione annuale dell’Istituto, in occasione della quale saranno diffusi gli open data annuali con l’aggiornamento al 30 aprile 2024 del quinquennio 2019-2023, più consolidati di quelli mensili rilevati al 31 dicembre di ciascun anno.

A livello nazionale i dati del 2023 evidenziano rispetto al 2022, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento solo dei casi mortali in itinere, scesi da 300 a 242, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 790 a 799. Il calo ha riguardato solo l’Industria e servizi (da 936 a 884 decessi), mentre l’Agricoltura sale da 118 a 119 e il Conto Stato da 36 a 38.

Dall’analisi territoriale emergono cali nel Nord-Ovest (da 301 a 270 casi), nel Nord-Est (da 245 a 233) e al Centro (da 225 a 193) e incrementi al Sud (da 235 a 255) e nelle Isole (da 84 a 90). Le regioni che presentano i maggiori aumenti sono Abruzzo (+15), Friuli Venezia Giulia (+12) e Sicilia (+5), mentre i cali più consistenti sono stati registrati in Toscana (-21), Piemonte (-18) e Veneto (-12).

La flessione rilevata tra il 2022 e 2023 è legata sia alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono diminuiti da 120 a 86, sia a quella maschile (da 970 a 955). In calo sia le denunce dei lavoratori italiani (da 881 a 837) sia quelle dei comunitari (da 53 a 48), mentre tra gli extracomunitari i decessi sono stati 156 in entrambi i periodi. Dall’analisi per classi di età si registrano diminuzioni nelle fasce 25-44 anni (da 297 a 256 casi) e 45-59 anni (da 510 a 457) e aumenti tra gli under 25 (da 55 a 75) e tra i 60-74enni (da 211 a 236).

Al 31 dicembre di quest’anno risultano 15 denunce di incidenti plurimi per un totale di 36 decessi, 22 dei quali con mezzo di trasporto coinvolto (stradali, ferroviari, ecc.). Nel periodo gennaio-dicembre 2022 gli incidenti plurimi erano stati 19 per un totale di 46 decessi, 44 dei quali stradali.

 

In costante crescita le denunce di malattie professionali

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel 2023 sono state 72.754, circa 12mila in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+19,7%). L’incremento è del 31,6% rispetto al 2021, del 61,6% sul 2020 e del 18,7% rispetto al 2019.

I dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno mostrano un aumento del 20,7% nella gestione Industria e servizi (da 50.185 a 60.591 casi), del 14,5% in Agricoltura (da 10.041 a 11.500) e del 21,0% nel Conto Stato (da 548 a 663). L’incremento delle denunce interessa tutte le aree del Paese, a partire dal Sud (+27,3%), seguito da Nord-Ovest (+20,4%), Centro (+19,7%), Nord-Est (+16,2%) e Isole (+8,4%). Tra le regioni fanno eccezione la Valle d’Aosta (-17,2%) e la Calabria (-3,2%).

In ottica di genere si rilevano 8.748 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 44.859 a 53.607 (+19,5%), e 3.232 in più per le lavoratrici, da 15.915 a 19.147 (+20,3%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 56.128 a 66.735 (+18,9%), sia quelle dei comunitari, da 1.501 a 1.879 (+25,2%), e degli extracomunitari, da 3.145 a 4.140 (+31,6%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel 2023, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori, dalle patologie del sistema respiratorio e dai disturbi psichici e comportamentali.

 

Bollettino trimestrale denunce di infortunio e malattie professionali – Gennaio-dicembre 2023 

 
																				

Progetto RECKON per il monitoraggio contesto operatore-macchina-ambiente

Il progetto RECKON è rivolto alle PMI del settore metalmeccanico-metallurgico, con l’obiettivo di sviluppare e testare soluzioni tecnologiche che possano meglio controllare le situazioni di pericolo più frequenti in azienda e le loro cause; e comprendere gli stati e le effettive interazioni operatore-macchina-ambiente per le attività di monitoraggio, diagnostica e prevenzione gestite in modo integrato. Tali soluzioni tecnologiche sono pensate perché risultino facilmente adottabili in azienda (dal punto di vista economico, tecnico, sociale, …), sfruttando anche la possibilità di essere interconnesse, a livello sistemico, tramite un hub, a banche dati, laboratori e altre aziende.

Il quaderno sviluppato da INAIL contiene la rappresentazione generale del framework e definisce i contesti applicativi in cui è stato sviluppato il progetto, individuando tre case lab dove installare la piattaforma tecnologica e sensoristica. È presente la descrizione generale dell’architettura hardware e software sviluppata, e viene dettagliato il modello di riferimento (Context Dimension Tree) per la rappresentazione del contesto di infortunio, che tiene conto dei risultati delle analisi anche di banche dati INAIL sugli infortuni, degli ambiti di lavoro considerati e delle soluzioni tecnologiche da implementare in azienda. Viene esposta la formalizzazione della sensoristica adottata e la definizione su planimetria della rete di sensori e della loro effettiva localizzazione, oltre che la fase di installazione vera e propria del sistema presso le aziende individuate.

Si conclude con la presentazione dei risultati raggiunti dal progetto con le sperimentazioni nelle aziende selezionate come casi studio, attraverso una sintesi delle analisi condotte sui dati acquisiti dai sensori.

 

RECKON: Tecnologie abilitanti per il monitoraggio degli elementi di contesto (Operatore-Macchina Ambiente) per la prevenzione di incidenti sul lavoro– INAIL

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Fonte: INAIL

																				

Rilevazione e analisi dei near miss: INAIL propone un nuovo modello per le imprese

È stato recentemente pubblicato il documento “Il supporto alle aziende per la segnalazione e analisi dei near miss: proposta di un modello tecnico-organizzativo” a cura di INAIL. Il progetto propone la sperimentazione di un modello di rilevazione dei near misses, specificatamente in alcuni comparti del settore “Manufatturiero” maggiormente significativi per complessità organizzativa e frequenza e gravità degli infortuni.

La rilevazione e segnalazione di near miss porta l’impresa a far emergere le criticità di tipo organizzativo, tecnico e comportamentale e a poterle correggere prima che possano sfociare in un infortunio con conseguenze dannose sul lavoratore. Le potenzialità di previsione e anticipazione di conseguenze di difetti presenti nel sistema e segnalabili con i near miss può apportare un valore aggiunto alla mera rilevazione degli infortuni. Si tratta, solitamente, di eventi numericamente superiori agli infortuni e più rappresentativi statisticamente e permettono di intervenire con azioni mirate e di migliorare i livelli di prevenzione e protezione offerti dall’azienda.

Il Report si apre con un quadro di riferimento degli infortuni nei settori in studio sulla base dei dati presenti negli archivi informatici dell’Inail e propone un modello tecnico-organizzativo ed una Istruzione Operativa di Sicurezza (IOS) per la rilevazione ed analisi dei near miss. Lo scopo del Report è proporre un modello di applicazione sostenibile per le imprese che consenta di realizzare l’implementazione di un sistema di sorveglianza dei near misses sia all’interno delle reti territoriali che a livello nazionale.

 

Il supporto alle aziende per la segnalazione e analisi dei near miss: proposta di un modello tecnico-organizzativo – INAIL

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Fonte: INAIL

 

 

																				

Linee guida per la gestione dei soppalchi a cura di ATS Val Padana

Un documento realizzato a cura di ATS Val Padana presenta linee guida per la gestione dei rischi connessi alla presenza nelle aziende di soppalchi e per assicurare la massima sicurezza tecnologicamente fattibile ma concretamente attuabile.

Questa Linea Guida sulla corretta gestione dei soppalchi industriali, nasce dall’esperienza sul campo dei Tecnici della Prevenzione del Servizio Pubblico (SPSAL). Al di là delle stesse norme e regolamenti, imprenditori e lavoratori, spesso, si limitano al rispetto del “minimo di Legge” e la “Legge” non sempre è chiara ed applicabile nel caso specifico. Serve pertanto, un comune sforzo per compensare ciò che manca e dare piena applicazione allo “spirito” delle Direttive Europee in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il documento presenta alcuni casi concreti e offre al lettore spunti di miglioramento dei livelli di sicurezza, riporta inoltre indicazioni in merito alle problematiche connesse alle scale di accesso e ai soppalchi su macchine e impianti

 

ATS Val Padana “Linee Guida Gestione Soppalchi”

Scarica e leggi qui

 

Fonte: ATS Val Padana

																				

Contec Industry in convenzione con Confindustria

Contec Industry è partner convenzionato con Confindustria per il miglioramento del Rating ESG

Le aziende associate a Confindustria Novara, Vercelli e Valsesia hanno a disposizione un accordo per l’implementazione di soluzioni che mirano alla riduzione dell’impronta idrica delle proprie sedi produttive.

 

Contec Industry è stata scelta come partner tecnico di questa iniziativa per sostenere il miglioramento della performance di Sostenibilità ambientale, attraverso l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse.

La convenzione sottoscritta in favore delle aziende associate CNVV è focalizzata sulle attività di analisi, studio e fornitura di soluzioni per il trattamento, recupero e riutilizzo delle acque nei processi industriali.

La scelta della miglior tecnologia applicabile allo specifico contesto può portare ad una notevole riduzione della water footprint aziendale, grazie al reinserimento di oltre il 90% della risorsa idrica nel processo produttivo o a servizio dell’azienda.

 

La metodologia WASM

Il metodo Contec Industry si chiama WASM – WAter Saving Method e si sviluppa in 4 fasi:

  1. Studio preliminare e analisi tecnica | Analisi delle esigenze e degli obiettivi da raggiungere rispetto agli obblighi legislativi e/o di sostenibilità economica e ambientale, in conformità al D.lgs.152/06 e alle altre normative/direttive applicabili, quali IPPC– EMAS-AIA-AUA.
  2. Migliori soluzioni impiantistiche | Definizione delle soluzioni tecniche ed economiche più vantaggiose, attraverso l’analisi e la valutazione di tutte le tecnologie impiantistiche disponibili per il raggiungimento dei benefici ambientali ed economici prefissati.
  3. Identificazione degli incentivi fruibili | Analisi dei costi di investimento (CAPEX) e dei costi di gestione (OPEX) delle soluzioni tecniche identificate, definendo le tempistiche di Payback.
  4. Installazione dell’impianto | Fornitura e installazione di nuovi impianti di trattamento acque. Adeguamento degli impianti esistenti, attraverso interventi di revamping tecnologico. Gestione di tutte le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria.

 

Metodo WASM Contec Industry

 

 

CNVV: lo strumento delle convenzioni

Confindustria Novara, Vercelli e Valsesia è una realtà molto attiva per le aziende del proprio territorio nella ricerca e messa a disposizione di strumenti utili alla realizzazione delle proprie attività a condizioni più vantaggiose del mercato.

Ursula Maffioli è la responsabile Sviluppo associativo e convenzioni di CNVV: ci ha raccontato che attualmente le convezioni attive sono oltre 100 e in crescente estensione, anche sulla base delle necessità dei propri associati.

La scelta di proporre una convenzione specifica per il miglioramento delle prestazioni ambientali delle aziende ha un significato preciso, sia per le imprese che per CNVV.

 

 

CNVV per la sostenibilità

Il tema della sostenibilità ambientale è di forte interesse per le aziende del territorio, un territorio industriale florido e con un forte radicamento in alcuni settori specifici che fanno dell’acqua una delle risorse fondamentali nei propri processi produttivi: tessile, alimentare e rubinetteria e del valvolame.

CNVV – per favorire la diffusione di temi e buone pratiche sul territorio – ha creato una RETE ESG: una “community” di aziende impegnate sui temi della sostenibilità per il confronto, la condivisione e il monitoraggio delle attività e per la progettazione di iniziative condivise.

Anche la convenzione siglata con Contec Industry – focalizzata sulla riduzione del consumo delle preziose risorse idriche – si inserisce quindi in un progetto esteso che raccoglie una serie di attività in favore delle imprese associate: informazioni, formazione e consulenza attraverso webinar, convegni, corsi, visite di studio in aziende-modello e gruppi di lavoro.

Con grande soddisfazione ci inseriamo in questo piano virtuoso e siamo fieri di portare il nostro contributo e una forte competenza ed esperienza tecnica nell’ambito dello studio di soluzioni per il trattamento, recupero e riutilizzo delle acque nei processi industriali.

 


Per maggiori informazioni visita il sito Confindustria Novara, Vercelli e Valsesia

																				

Aggiornamento normativo – Dicembre 2023

UNI/PdR 155:2023

Gestione dell’innovazione sostenibile – Linee guida per la gestione dei processi di innovazione sostenibile nelle imprese attraverso l’open innovation

 

 

EC 1-2023 UNI EN ISO 16090-1:2023

Sicurezza delle macchine utensili – Centri di lavoro, fresatrici, macchine transfer – Parte 1: Requisiti di sicurezza

 

 

UNI CEN ISO/TR 9241-311:2023

Ergonomia dell’interazione uomo-sistema – Parte 311: Applicazione della norma ISO 9241-307: Schermi LCD per postazioni di lavoro (ISO/TR 9241-311:2022)

Recepisce 

CEN ISO/TR 9241-311:2023

 

 

UNI EN 1417:2023

Macchine per materie plastiche e gomma – Mescolatori a cilindri – Requisiti di sicurezza

Recepisce 

EN 1417:2023

 

 

UNI CEN/TS 17973:2023

Sicurezza dei giocattoli – Categorizzazione dei materiali che costituiscono gli slime

Recepisce 

CEN/TS 17973:2023