Adeguare la distanza di sicurezza e prevenire gli infortuni grazie alle norme UNI ISO 14120 e UNI ISO 13857

Normative di riferimento

Prima di analizzare puntualmente i criteri di conformità imposti dalle norme, è bene inquadrare per sommi capi quali sono le normative di riferimento per quanto riguarda i sistemi di protezione perimetrale in ambito industriale.

Le principali normative di riferimento sono:

  • UNI EN ISO 14120: la norma specifica i requisiti generali per la progettazione e la costruzione di ripari il cui obiettivo principale è la protezione delle persone dai pericoli meccanici
  • UNI EN ISO 13857: stabilisce i valori per le distanze di sicurezza sia in ambienti industriali e non industriali per impedire il raggiungimento di zone pericolose del macchinario
  • UNI EN ISO 12100: questa normativa ha come oggetto principale la sicurezza del macchinario, i principi generali di progettazione, la valutazione del rischio e la riduzione del rischio
  • EN ISO 10218-2: requisiti per la sicurezza di robot in ambienti industriali

Di queste prenderemo in analisi alcuni elementi sanciti dalle norme UNI ISO 14120 ed UNI ISO 13857.

 

EN ISO 14120 – Requisiti generali per la progettazione e la costruzione di ripari fissi e mobili

Innanzitutto cosa cosa intende la norma per “riparo”?

Una barriera fisica, progettata come parte della macchina, allo scopo di assicurare protezione. E i ripari possono essere:

  • Ripari fissi, tra cui carter e perimetrali
  • Ripari mobili
  • Ripari operati elettronicamente
  • Ripari regolabili
  • Ripari interbloccati

 

Quali sono i requisiti dei ripari?

  • Rimozione (5.3.9) – Le parti fisse smontabili dei ripari devono poter essere rimosse solo con l’ausilio di un utensile. I ripari fissi devono essere progettati in modo tale da impedire che vengano rimossi facilmente.
  • Rigidezza (5.4.3) – I telai dei ripari e materiali di riempimento devono essere scelti e disposti in modo tale da costituire una struttura rigida e stabile, nonché resistere alle deformazioni.
  • Visibilità macchinario (5.9) – Se è necessario vedere il funzionamento della macchina attraverso il riparo, devono essere scelti materiali con proprietà adeguate (…) o utilizzati pannelli in rete, questa deve avere un’adeguata area aperta e colore adatti a permettere la visione. La visibilità sarà ulteriormente migliorata se il materiale forato sarà più scuro dell’area osservata.
  • Antiarrampicamento (5.18) – L’arrampicamento sui ripari deve, per quanto fattibile, essere impedito mediante progettazione. Per esempio si rende l’arrampicamento più difficoltoso eliminando gli elementi strutturali orizzontali e componenti orizzontali della griglia metallica dalla superficie esteriore del riparo.
  • Ergonomia (5.2.5.3) – I ripari mobili o le parti fisse asportabili devono essere progettate in modo da consentire un funzionamento facile.
  • Solidità (5.4.2) – I ripari, per quanto possibile, devono essere progettati e costruiti con materiali selezionati per resistere e contenere urti ed eiezioni.
  • Riduzione del Rumore (5.16) – I materiali devono essere scelti in modo da ridurre il rumore e le vibrazioni e (…) la risonanza che può amplificare il rumore.
 
 

EN ISO 13857 – Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori e inferiori

Accessibilità al di sopra di strutture di protezione (4.2.2)

Tabella di riferimento per le distanze di sicurezza (estratto UNI EN ISO 13857)

 

Accesso attraverso aperture regolari (4.2.4.1)

La dimensione dell’apertura “e” corrisponde al lato di un’apertura quadrata, al diametro di un’apertura circolare e alla dimensione minore dell’apertura a feritoia. Per le aperture maggiori di 120 mm, devono essere applicate le distanze di sicurezza in conformità al punto 4.2.2.

 

Distanze di sicurezza per accesso alle aperture regolari (estratto EN ISO 13857, 4.2.4.1)

 

Accesso con gli arti inferiori (4.3)

Quando non è prevedibile l’accesso attraverso l’apertura con gli arti superiori, è ammesso l’uso dei valori indicati in questo prospetto per determinare le distanze di sicurezza per gli arti inferiori.

 

Distanze di sicurezza per accesso con gli arti inferiori (estratto EN ISO 13857, 4.3)

																				

Aggiornamento normativo – Settembre 2023

UNI/PdR 151:2023

Profilo professionale dello specialista in sicurezza delle macchine – Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità

 

 

EC 1-2023 UNI EN 12999:2020

Apparecchi di sollevamento – Gru caricatrici

 

 

UNI 11926:2023

Servizi ausiliari alla sicurezza

 

 

UNI EN ISO 14002-2:2023

Sistemi di gestione ambientale – Linee guida per l’utilizzo della ISO 14001 per affrontare gli aspetti e le condizioni ambientali all’interno di un’area tematica ambientale – Parte 2: Acqua

 

 

UNI CEN/TS 17875:2023

Sistemi di trasporto intelligenti – eSafety – Architettura del sistema informativo a supporto degli incidenti (ISIS)

Recepisce 

CEN/TS 17875:2022

 

 

UNI EN ISO 45001:2023

Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro – Requisiti e guida per l’uso

 

 

UNI CEN/TS 17959:2023

Sicurezza delle giostre e dei dispositivi di divertimento: raccomandazioni sulla qualità di fabbricazione di componenti di macchinari

 

 

UNI EN ISO 56007:2023

Gestione dell’innovazione – Strumenti e metodi per la gestione di opportunità e idee – Guida

Recepisce 

EN ISO 56007:2023

 

 

UNI EN ISO/ASTM 52920:2023

Additive manufacturing – Principi di qualificazione – Requisiti per processi industriali e stabilimenti di manifattura additiva

Recepisce 

EN ISO/ASTM 52920:2023

 


Fonte: UNI- Ente Italiano normazione


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INAIL: pubblicata la relazione annuale sugli infortuni sul lavoro del 2022

I dati del 2022: aumentano gli infortuni sul lavoro ma diminuiscono i casi mortali

Nel 2022 sono stati denunciati all’Inail 703.432 infortuni sul lavoro, circa 139mila in più rispetto agli oltre 564mila del 2021 (+24,6%). Questo aumento è dovuto sia ai contagi professionali da Covid-19, passati dai 49mila del 2021 ai 120mila del 2022, sia agli infortuni “tradizionali”. Nel 2020, in particolare, l’incidenza media delle denunce da nuovo Coronavirus sul totale degli infortuni denunciati è stata di una ogni quattro, nel 2021 è scesa a una su 12 e nel 2022 è risalita a una su sei. Al netto dei contagi da Covid-19, nel 2022 le denunce di infortunio “tradizionale” registrano un incremento di oltre il 13% rispetto al 2021.

Gli infortuni riconosciuti sul lavoro nel 2022 sono stati 429.004, in aumento del 18,2% rispetto ai 363.074 dell’anno precedente. Circa il 15% è avvenuto “fuori dell’azienda”, cioè “in occasione di lavoro con mezzo di trasporto” o “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. Elevate le percentuali di riconoscimento della componente da Covid-19, pari a circa l’89% nel 2020, al 74% nel 2021 e al 70% nel 2022. È importante tuttavia tenere presente che per la definizione finale delle conseguenze di un infortunio in termini di menomazione, e a maggior ragione per quelli da contagio professionale, occorre un adeguato periodo di tempo per la stabilizzazione dei postumi.

Le denunce di infortunio con esito mortale sono state 1.208, con un decremento del 15,2% rispetto alle 1.425 del 2021. Questa contrazione è legata interamente ai decessi causati dal contagio da Covid-19, passati dagli oltre 230 casi del 2021 agli otto del 2022.

Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono stati 606, in calo del 21,7% rispetto ai 774 dell’anno precedente. Quelli avvenuti “fuori dell’azienda” sono 365, pari a circa il 60% del totale (45 casi sono ancora in istruttoria). Gli incidenti plurimi, che hanno cioè causato la morte di più lavoratori, nel 2022 sono stati 19 per un totale di 46 decessi, 44 dei quali stradali.

I dati del 2022 indicano anche un aumento delle denunce di malattia professionale in confronto al 2021 e soprattutto rispetto al 2020, anno in cui il fenomeno risultava ridotto a causa della pandemia. Le patologie lavoro-correlate denunciate all’Istituto sono state quasi 61mila, in crescita del 9,9% rispetto alle oltre 55mila del 2021 e in calo dello 0,9% rispetto alle oltre 61mila del 2019.

Al momento è stata riconosciuta la causa professionale a circa 22mila casi, mentre il 9% è ancora in istruttoria. Le denunce riguardano le malattie e non i lavoratori ammalati, che sono circa 42mila, di cui 16.500 con causa professionale riconosciuta (quelli con malattia accertata causata dall’esposizione all’amianto sono 918). I lavoratori deceduti nel 2022 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 817, di cui 161 per silicosi/asbestosi.

 

Interventi a sostegno dei lavoratori

Al 31 dicembre 2022 il portafoglio rendite dell’Istituto registra 632.892 rendite in gestione per inabilità permanente e ai superstiti, in calo del 2,9% rispetto all’anno precedente. Le rendite di nuova costituzione sono circa 16.700.

Nel 2022 l’Inail ha fornito circa 7,3 milioni di prestazioni sanitarie per infortuni e malattie professionali, mentre le prestazioni per “prime cure” effettuate presso i 128 ambulatori dell’Istituto sono state più di 521mila. Quelle riabilitative erogate dal Centro Protesi di Vigorso di Budrio, con le filiali di Roma e Lamezia Terme, dal Centro di riabilitazione motoria di Volterra e dagli 11 centri di fisiochinesiterapia attivi in cinque regioni ammontano a circa 150mila e hanno riguardato 3.875 assistiti.

Il Centro Protesi, insieme alle sue filiali e ai suoi otto punti di assistenza dislocati sul territorio nazionale, ha erogato complessivamente 6.593 prestazioni di assistenza protesica a favore di 4.332 persone: 2.864 infortunati sul lavoro e 1.468 tra assistiti del Servizio sanitario nazionale (Ssn) e privati. A queste si aggiungono 4.079 prestazioni per la fornitura di ausili per la cura e igiene personale, l’informatica, la mobilità e la domotica, che hanno interessato 3.493 infortunati e tecnopatici.

In attuazione dell’accordo quadro del 2012, è proseguita inoltre l’attività di coinvolgimento delle Regioni per l’erogazione di prestazioni riabilitative in favore dei disabili da lavoro, integrative rispetto a quelle garantite dal Ssn. Grazie alle convenzioni attuative stipulate con tutte le Regioni e ai numerosi accordi contrattuali con strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, nel 2022 sono state erogate 592.754 prestazioni a favore di 16.808 persone. La spesa sostenuta, pari a circa 9,3 milioni di euro, è in aumento rispetto al 2021, a conferma di un netto miglioramento della tutela sanitaria assicurata dall’Inail ai propri assistiti.

Per quanto riguarda l’attività protesica, nel 2022 sono state introdotte componenti e tecnologie digitali innovative e adottate nuove tecniche nei cicli di lavorazione, con l’obiettivo di velocizzare la produzione, realizzando dispositivi di alta qualità e confortevoli in grado di migliorare la qualità della vita degli assistiti. È il caso, per esempio, dei sistemi di progettazione automatizzata, degli scanner digitali e delle stampanti 3D, novità assoluta per le modalità di progettazione e la resa estetica dei prodotti finiti, utilizzati nella realizzazione delle invasature per le protesi.

Tramite i punti di assistenza del Centro Protesi è stato garantito un servizio di prossimità qualificato a infortunati e tecnopatici, anche attraverso accessi domiciliari finalizzati a valutare soluzioni per la mobilità e l’abbattimento delle barriere architettoniche e a provvedere all’addestramento dell’assistito e dei suoi familiari all’utilizzo dei dispositivi. I risultati dei progetti di reinserimento e integrazione lavorativa dei disabili da lavoro finanziati dall’Istituto, inoltre, sono migliorati rispetto all’anno precedente, con 50 interventi personalizzati e maggiori risorse impegnate, pari a 2,1 milioni di euro.

Nell’ambito della collaborazione con il Comitato italiano paralimpico (Cip), sono proseguite le attività previste dal Piano quadriennale per la promozione e la diffusione della pratica sportiva delle persone con disabilità da lavoro, con particolare riguardo all’avviamento alle discipline paralimpiche, che nel 2022 ha coinvolto 905 assistiti, all’apertura degli sportelli Cip e alle iniziative promozionali. Attraverso “Sport senza barriere”, una nuova serie di video-storie lanciata in novembre, sono gli stessi assistiti Inail a raccontare la propria esperienza di riabilitazione e reinserimento sociale grazie allo sport e ai servizi messi a disposizione dall’Istituto.

 

Interventi a sostegno delle imprese

Nel 2022 le aziende hanno presentato circa 27mila istanze di riduzione del tasso di tariffa per meriti di prevenzione, documentati con interventi effettuati nel 2021, con una diminuzione complessiva del premio per le imprese virtuose di circa 164 milioni di euro. Il modello di domanda di riduzione del tasso medio per prevenzione per il 2022 (OT23) è stato inoltre aggiornato per migliorare ulteriormente la descrizione degli interventi e della documentazione a corredo. In settembre è stata disposta la riduzione del 5,68% dell’importo del premio dovuto per il 2022 per le circa 340mila aziende artigiane che non hanno denunciato infortuni nel biennio 2020-2021, a cui sono stati destinati 27 milioni di euro.

In attesa del completamento della revisione tariffaria, nel 2022 l’Istituto ha continuato ad applicare la riduzione lineare prevista dalla legge di stabilità 2014 alle gestioni non ancora interessate dall’aggiornamento, nella misura del 15,27% dei premi e contributi dovuti dalle imprese per l’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali. L’analoga riduzione per il 2023, fissata nella misura del 15,17%, sarà applicata esclusivamente ai settori per i quali è tuttora in corso la revisione delle tariffe.

Attraverso il bando Isi, iniziativa unica nel suo genere in Italia e in Europa, a partire dal 2010 l’Istituto ha stanziato complessivamente oltre tre miliardi di euro a fondo perduto per sostenere le imprese nella realizzazione di progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Con l’edizione 2022, che ha messo a disposizione 333,4 milioni, sono stati apportati ulteriori interventi innovativi per migliorare e semplificare la procedura, anche con l’obiettivo di ridurre i tempi dell’istruttoria. Rispetto al bando precedente sono aumentate le risorse per la bonifica da materiali contenenti amianto, da 74 a 86,5 milioni di euro, mentre lo stanziamento di 10 milioni riservato ogni anno a specifiche attività delle micro e piccole imprese è stato destinato al comparto ristorazione, tra i più penalizzati dagli effetti della pandemia, che nell’ultimo quinquennio ha registrato un’elevata frequenza di infortuni.

Parallelamente alle iniziative volte a sostenere le piccole e medie imprese, a partire dall’aprile 2022 l’Inail ha promosso la sottoscrizione di protocolli d’intesa con grandi gruppi industriali coinvolti nella realizzazione delle opere previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), per la progettazione di azioni congiunte finalizzate alla prevenzione degli infortuni, anche attraverso la sperimentazione di soluzioni tecnologiche innovative. In particolare sono stati siglati accordi con Ferrovie dello Stato italiane, Aeroporti di Roma, Autostrade per l’Italia, Enel ed Eni.

 

Attività di controllo del rapporto assicurativo

Nel 2022 sono state censite circa 3.740.000 posizioni assicurative territoriali (PAT), con una lieve diminuzione (-0,17%) rispetto al 2021. L’Inail ha continuato a svolgere un’azione di controllo amministrativo per la verifica di congruità nella corresponsione dei premi di assicurazione e per il contrasto all’evasione. Le aziende ispezionate, individuate attraverso il sistema di business intelligence, che ha consentito di indirizzare efficacemente l’attività di vigilanza, sono state 9.267.

Grazie ai controlli sono stati regolarizzati 43.583 lavoratori, di cui 2.234 in nero, e sono stati accertati e richiesti premi per oltre 93 milioni di euro. I 210 ispettori dell’Istituto (nel 2021 erano 223) hanno inoltre svolto un’intensa attività di supporto per l’area amministrativa, con più di 2.700 indagini relative a infortuni mortali, gravi, in itinere e a malattie professionali, anche allo scopo di agevolare la tempestiva presa in carico dei superstiti da parte dei funzionari socio-educativi.

 

Ricerca

Il 2022 ha visto l’avvio del nuovo Piano delle attività di ricerca Inail per il triennio 2022-2024, approvato dal Ministero della Salute nel mese di marzo e incentrato su proposte progettuali che affrontano i cambiamenti del mondo del lavoro indotti dalle transizioni verde, digitale e demografica, che stanno aprendo grandi prospettive di sviluppo ma comportano anche nuovi rischi, con l’obiettivo di rafforzare la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali e di migliorare la risposta di imprese e lavoratori a eventuali crisi sanitarie e/o economiche future.

A questo scopo proseguono le proficue collaborazioni con realtà di eccellenza della comunità scientifica, del mondo accademico e del sistema produttivo, finalizzate a valorizzare gli studi e a sviluppare le migliori soluzioni tecnologiche per la salute e la sicurezza sul lavoro. In particolare con la pubblicazione del bando Bric 2022, per l’affidamento di ricerche in collaborazione dirette al raggiungimento degli obiettivi programmati dal Piano 2022-2024 e al consolidamento della rete scientifica, sono stati attivati progetti con oltre 200 partner per più di 11 milioni di euro.

In sinergia con il competence center Artes 4.0 è stato pubblicato anche il Bando innovazione tecnologica (Bit), attraverso il quale l’Istituto finanzia con due milioni di euro progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza. Rivolto principalmente a start up, micro, piccole e medie imprese, il bando prevede la concessione di contributi alle aziende beneficiarie nella misura del 50% delle spese sostenute per realizzare soluzioni innovative con un livello di maturità tecnologica elevata, in ottica di replicabilità in ambiente industriale.

Tra le attività che puntano a rendere fruibili al tessuto produttivo i risultati della ricerca scientifica rientrano i prototipi del robot umanoide ErgoCub e degli esoscheletri che nei prossimi anni consentiranno di mitigare i fattori di rischio da sovraccarico biomeccanico e di ridurre le malattie muscolo-scheletriche, sviluppati in collaborazione con l’Istituto italiano di tecnologia (IIT) di Genova.

Nell’ambito del progetto Worklimate è stato elaborato un sistema di previsione dello stress da calore a uso di lavoratori, datori di lavoro e addetti alla salute e sicurezza aziendali, mentre la piattaforma web “Prevenzione in Agricoltura” è uno strumento dinamico di analisi e raccolta dei dati infortunistici a livello territoriale, che può essere utilizzato anche a supporto dei Piani nazionali di prevenzione.

Grazie alla collaborazione con partner di eccellenza come l’IIT, la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, il Campus Bio-Medico di Roma, il Politecnico di Milano e l’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, è proseguito anche il programma di ricerca scientifica e sperimentazione clinica in campo protesico-riabilitativo del Centro Protesi di Vigorso di Budrio e del Centro di riabilitazione motoria di Volterra, incentrato sulla riabilitazione robotica, sulla protesica di arto superiore e inferiore, sulla chirurgia e riabilitazione, e sui sistemi di valutazione delle abilità residue della persona disabile, con un forte impulso allo sviluppo delle protesi attive di arto superiore e inferiore e alle ortesi motorizzate.

Per consentire agli atleti paralimpici di disporre di dispositivi tecnici performanti continua, inoltre, l’attività di ricerca applicata alle protesi sportive svolta in sinergia con il Cip, da cui derivano effetti positivi anche nella realizzazione dei dispositivi protesici per la vita quotidiana.

 

Innovazione digitale

In linea con gli obiettivi strategici delineati nel Piano triennale per l’organizzazione digitale 2020-2022, con il progressivo rientro dalla situazione emergenziale che ha segnato il primo biennio nel 2022 si è consolidato il percorso di trasformazione digitale dei servizi Inail verso cittadini, imprese e dipendenti, al fine di garantire un’offerta di qualità in grado di supportare la fase di ripresa post-pandemica.

Con riferimento al Pnrr, l’Istituto ha centrato gli obiettivi annuali richiesti dal Ministero dell’Economia e dall’Europa con i progetti Digital Optimization, per l’evoluzione e ottimizzazione dei servizi digitali all’utenza, e Digital Workplace, per la comunicazione e la collaborazione da remoto attraverso strumenti digitali innovativi. I fondi del Pnrr destinati all’Inail consentono di raggiungere alti livelli di innovazione, sfruttando per esempio l’intelligenza artificiale per semplificare, automatizzare e rendere più efficaci le fasi di assistenza tecnico-amministrativa.

Gli obiettivi in ambito informatico comprendono la riprogettazione dei siti istituzionali attraverso l’avvio di tavoli tecnici, per avvicinare il cittadino a uno scenario più fruibile e semplificato di accesso alle prestazioni, e il consolidamento di sinergie con le altre pubbliche amministrazioni, incentrate sulla condivisione del patrimonio informativo dell’Istituto in ottica open data, realizzato attraverso la Piattaforma digitale nazionale dati. Nel corso del 2022 l’Istituto ha completato anche la realizzazione dell’architettura di interoperabilità dedicata al governo degli scambi informativi da e verso altre pubbliche amministrazioni, sia con la completa integrazione dei servizi di PagoPA che con nuovi applicativi, in logica cloud, verso pubbliche amministrazioni esterne.

Insieme a Roma Capitale, Inps e Istat, l’Inail è stato inserito nel progetto di customer satisfaction che, su indicazione del Dipartimento della Funzione Pubblica, ha avviato la sperimentazione di un sistema centralizzato di rilevazione statistica della Customer Experience (CX) sui servizi digitali erogati ai cittadini dagli enti pubblici, dislocati in tutta Italia. L’obiettivo dell’iniziativa, che entro il 2026 punta a raggiungere il monitoraggio di un minimo di 300 servizi e a coinvolgere almeno 100 enti, è quello di ottenere un quadro chiaro della qualità del servizio percepita dal cittadino, superando gli attuali meccanismi di rilevazione autonoma delle varie pubbliche amministrazioni, non correlati tra loro e quindi non comparabili.

 

Risultati finanziari ed economici

I dati del preconsuntivo 2022 mostrano che si sono registrate entrate di competenza per 10 miliardi e 876 milioni di euro, circa un miliardo e 798 milioni in più rispetto al 2021, di cui otto miliardi e 774 milioni per entrate contributive, in aumento del 23,96% rispetto ai sette miliardi e 78 milioni del dato di consuntivo del 2021. Questo incremento testimonia la ripresa delle attività economiche dopo il periodo di crisi dovuto agli effetti della pandemia.

Le uscite di competenza si sono attestate a otto miliardi e 266 milioni, con prestazioni economiche pari a cinque miliardi e 253 milioni, in aumento del 4,45% rispetto al 2021. Sono positivi il risultato finanziario ed economico, con riserve tecniche di circa 35 miliardi e 329 milioni di euro, coperte per il 105,8% da liquidità versata alla Tesoreria dello Stato, senza remunerazione.

 

Scenari e progetti futuri

In coerenza con gli indirizzi formulati dal Consiglio di indirizzo e vigilanza nelle Linee di mandato 2022-2026, si confermano prioritari gli obiettivi che riguardano l’ampliamento della tutela assicurativa – oltre tre milioni e mezzo di lavoratori continuano infatti a essere esclusi dalla copertura Inail contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali – e il miglioramento delle prestazioni economiche per i lavoratori infortunati e tecnopatici.

Per quanto riguarda il miglioramento delle prestazioni economiche che spettano agli assistiti, l’Inail ritiene fondamentale l’aggiornamento delle Tabelle per l’indennizzo del danno biologico, che consentirebbe di adeguare le prestazioni in rendita e in capitale che oggi non sono più in linea con il costo della vita. La nuova composizione degli infortuni sul lavoro, caratterizzata dall’aumento di quelli con menomazioni più lievi rispetto a quelli più gravi, evidenzia la necessità di ridurre la franchigia, che attualmente interessa tutti gli eventi con un grado di inabilità compreso tra l’1% e il 5%.

Un’altra proposta normativa formulata dall’Istituto riguarda l’innalzamento dell’importo dell’indennità per inabilità temporanea assoluta, aumentando l’attuale percentuale del 60% al 75% della retribuzione giornaliera percepita dal lavoratore, fin dal primo giorno di astensione dal lavoro. Attualmente, infatti, è corrisposta a titolo di indennità di temporanea una somma pari al 75% della retribuzione giornaliera solo a partire dal 91esimo giorno. La modifica produrrebbe effetti positivi anche per i datori di lavoro, che per contratto collettivo sono tenuti al pagamento della differenza tra la prestazione erogata dall’Inail e il 100% del trattamento retributivo del lavoratore infortunato.

Formazione e informazione sono considerate leve essenziali per promuovere azioni di prevenzione mirate e diffondere una cultura della salute e sicurezza robusta e condivisa. Con il bando formazione 2022, in particolare, l’Inail ha messo a disposizione circa 14 milioni di euro per finanziare progetti destinati destinati ai lavoratori, ai loro rappresentanti per la sicurezza a livello aziendale (Rls), territoriale (Rlst) o di sito produttivo (Rlssp), e ai responsabili del servizio di prevenzione e protezione (Rspp).

Tra i temi trattati dagli interventi formativi rientrano lo studio delle problematiche degli ambienti di lavoro, la raccolta e l’elaborazione delle informazioni relative a tutti i rischi, la formulazione di proposte e la partecipazione alle attività di pianificazione e gestione della salute e sicurezza del lavoro in azienda, la conoscenza e gestione dei dispositivi di nuova generazione e delle tecnologie digitali abilitanti, la riorganizzazione dei processi produttivi legata alla trasformazione digitale, l’analisi di stress, mobbing, violenze e molestie sul luogo di lavoro e le strategie per prevenirli.  

Per rafforzare il confronto con istituzioni, enti locali e parti sociali sulle strategie più efficaci di contrasto agli infortuni e alle malattie professionali, quest’anno l’Istituto ha organizzato il Forum della prevenzione “Made in Inail”. A fare da filo conduttore alla serie di appuntamenti promossi a partire da marzo in tutta Italia è il Piano triennale per la prevenzione 2022-2024, che delinea la missione dell’Istituto in coerenza con la Strategia europea per la salute e sicurezza sul lavoro 2021-2027 e con l’Agenda Onu 2030, anticipando i cambiamenti determinati dalle grandi trasformazioni del mondo del lavoro: l’evoluzione demografica e l’invecchiamento, la transizione verde e digitale, la robotizzazione dell’industria e della logistica, il lavoro agile e in qualsiasi luogo, e il cambiamento climatico, che espone sempre di più i lavoratori a temperature torride ed eventi atmosferici estremi.

 

Fonti

																				

Piano Mirato di Prevenzione Veneto: prorogata al 31 ottobre 2023 la restituzione delle checklist

Piano Mirato di Prevenzione: di cosa si tratta?

Nell’ambito del Piano Regionale di Prevenzione 2020-2025, la Regione Veneto, ha strutturato un insieme di iniziative sul territorio inerenti al tema della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali sul lavoro in collaborazione con lo SPISAL. Tra queste azioni è prevista anche l’attuazione di specifici Piani Mirati di Prevenzione (PMP), come strumenti di controllo e programmazione a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.

 

Come funziona

L’attuazione di un PMP prevede tre fasi:

  1. informazione e assistenza alle aziende coinvolte nel progetto
  2. monitoraggio e vigilanza attraverso la compilazione di un questionario relativo al livello di sicurezza e salute e una serie interventi ispettivi a campione condotti da parte dello SPISAL;
  3. analisi e presentazione dei dati per valutare l’efficacia delle azioni e condividere le “buone prassi” individuate.

 

Le verifiche in campo sono mirate a verificare:

  • la sicurezza delle macchine e della viabilità in azienda per il comparto metalmeccanico;
  • la sicurezza delle macchine e del rischio di esposizione ad agenti cancerogeni per il comparto legno;
  • la sicurezza della viabilità in azienda per il comparto logistica.

 

A chi si rivolge

Il PMP recentemente avviato riguarda aziende della Regione Veneto operanti in tre settori localmente riconosciuti come strategici:

  • il settore METALMECCANICO;
  • il settore del LEGNO;
  • il settore della LOGISTICA.

 

Termine di consegna delle check list

In merito al Piano Mirato di Prevenzione per i settori metalmeccanica, legno e logistica è stato prorogato al 31 ottobre 2023 il termine per la restituzione delle check list di valutazione da parte delle aziende selezionate dalla Regione del Veneto.

 

Fonti

																				

Water footprint: valutare l’efficienza dell’azienda con i tre indicatori ENEA

L’acqua che c’è, quella che si prende e quella che si riusa. Questi i tre punti che occorre analizzare per valutare l’impatto idrico dell’industria secondo l’ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

 

Cos’è l’impronta idrica

L’impronta idrica (anche conosciuta come “water footprint”) rappresenta un indicatore ambientale che misura il volume di acqua dolce consumata – in maniera diretta e indiretta – per produrre beni e servizi da parte di un singolo individuo, di una comunità, di un prodotto o di un’azienda.

Lo standard UNI EN ISO 14046, entrato in vigore nel 2016, identifica il water footprint come la “misurazione dei potenziali impatti ambientali che un prodotto, un processo od un’organizzazione possono avere sulle risorse idriche, in un’ottica di ciclo di vita”.

Attraverso il concetto di water footprint è quindi possibile comprendere il quantitativo d’acqua consumata ed inquinata lungo tutta la catena di produzione e fornitura. Visualizzare l’acqua “nascosta” dentro i prodotti può aiutare a quantificare gli effetti del consumo e del commercio sull’uso delle risorse idriche e a formare le basi conoscitive per una migliore gestione globale dell’acqua.

 

Cosa ha sviluppato l’ENEA

L’ENEA ha di recente sviluppato una nuova metodologia di analisi per valutare l’impatto delle industrie sulle risorse idriche locali, come fiumi e laghi, nell’ambito del progetto RECIProCO finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’ENEA ha messo a punto un protocollo di valutazione calato sulle aree specifiche dei processi produttivi e sui loro bacini idrici. I casi pilota sono due cartiere, di cui una situata accanto al corso del Brenta-Baccaglione in Veneto e una sulle sponde dell’Arno in Toscana, e uno stabilimento industriale del settore tessile nei pressi del Ticino in Lombardia.

Ciò che emerge è che attraverso questa metodologia è possibile non solo valutare l’efficienza idrica dell’impianto nel suo complesso, ma anche mettere in luce le variabili che ancora si possono migliorare.

Il procedimento mette a sistema tre indicatori:

  • l’Indice di stress idrico di consumo e prelievo (Water Consumption Stress Index), che fornisce una descrizione dello stato delle risorse locali basata su un bilancio annuale medio a livello di sottobacino dell’acqua prelevata e consumata, oltre che della variabilità stagionale, dei periodi critici e delle tendenze storiche;
  • l’Indice di impatto totale dell’insediamento industriale (Overall Factory Basin Index) sul bacino idrografico locale, che mappa il ciclo idrico della struttura e integra dati su prelievi, consumi, restituzioni e perdite d’acqua.
  •  l’Indice di riuso idrico aziendale (Internal Water Reuse), che valuta l’efficienza dell’uso dell’acqua da parte dell’industria.

 

Analizzando i settori

Non un dato unico e onnicomprensivo, dunque. Piuttosto, una scomposizione del rapporto produzione-acqua in diversi fattori che consentono di prendere in esame uno stabilimento osservandone le attività da molteplici prospettive, così da avere un’idea chiara dei parametri di qualità più o meno elevati. A un confronto tra le tre industrie, il procedimento di analisi mostra che a un impatto totale inferiore, non necessariamente corrisponde il massimo dell’efficienza nel riuso idrico: se in Lombardia il bilancio totale è il più virtuoso, è la cartiera toscana a riutilizzare al meglio l’acqua (98%). «In generale questi due settori produttivi si caratterizzano per un elevato consumo di acqua ma esiste chiaramente una differenza nell’equilibrio delle risorse idriche tra i sottobacini considerati: l’Arno è quello che presenta le maggiori criticità per lo sfruttamento idrico, la quantità d’acqua disponibile e la variabilità stagionale» commenta Luigi Petta, responsabile del Laboratorio Enea di tecnologie per l’uso e gestione efficiente di acqua e reflui e tra gli autori dello studio.  Al di là delle specificità del luogo, un margine di incremento dell’efficienza c’è. Margine che va sfruttato al massimo.

 

Fonte

“Impronta idrica: i tre indicatori Enea per misurare l’efficienza delle aziende” di Giorgia Bollati – 05 set 2023 – Pianeta 2023 – Corriere della Sera

																				

Al via il nuovo contributo a fondo perduto per il sostegno alla transizione industriale

Di cosa si tratta

Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici.

L’operatività del Fondo è disciplinata dal decreto ministeriale 21 ottobre 2022 del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della transizione ecologica.

Il Decreto del Direttore per gli Incentivi alle Imprese del 30 agosto 2023 definisce termini e modalità di presentazione delle domande attraverso l’apertura di uno sportello finalizzato al sostegno di programmi di investimento per la tutela ambientale con una dotazione iniziale di 300 milioni di euro operante attraverso una procedura valutativa a graduatoria atta a determinare l’ordine di ammissione alle valutazioni istruttorie delle domande presentate.   

È prevista l’applicazione delle diposizioni di favore recate dalla sezione 2.6 del “Quadro temporaneo” (comunicazione della Commissione europea 2023/C 101/03 concernente il Quadro temporaneo di crisi e transizione per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea C 101/03 del 17 marzo 2023 e successive modifiche e integrazioni) e dagli articoli 14, 17, 38 e 47 del Regolamento generale di esenzione per categoria n. 651/2014 (GBER).

Il Fondo è stato istituito dall’articolo 1, commi 478 e 479, della legge 30 dicembre 2021, n. 234.

 

A chi si rivolge

Le agevolazioni sono concesse a imprese, di qualsiasi dimensione e operanti sull’intero territorio nazionale, che, alla data di presentazione della domanda devono:

  • essere regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel registro delle imprese;
  • operare in via prevalente nei settori estrattivo e manifatturiero di cui alle sezioni B e C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
  • non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019;
  • non rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia obblighi contributivi.
  • non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 21 ottobre 2022.

Il 50% delle risorse annualmente destinate al Fondo è riservata alle imprese energivore (ovvero quelle inserite nell’elenco tenuto dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali – CSEA, relativo alle imprese a forte consumo di energia ai sensi dell’articolo 19, comma 2, della legge 20 novembre 2017, n. 167).

 

Cosa finanzia

I programmi di investimento devono perseguire almeno una delle seguenti finalità:

  1. una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’articolo 38 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14 e 17 del Regolamento GBER. È prevista anche l’ammissibilità di spese accessorie, nel limite del 40%, connesse all’installazione di impianti da autoproduzione di energia da Fonti Rinnovabili, idrogeno e impianti di cogenerazione ad alto rendimento, ai sensi dell’articolo 41 del Regolamento GBER.
  2. un uso efficiente delle risorse, attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’articolo 47 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14 e 17 del Regolamento GBER.

I programmi di investimento devono essere volti al perseguimento, in via esclusiva, di un miglioramento in termini di tutela ambientale dei processi aziendali. Non sono ammessi interventi che determinano un aumento della capacità produttiva, fatti salvi gli aumenti derivanti da esigenze tecniche, qualora non superiori al 2% rispetto alla situazione precedente all’intervento.

I suddetti programmi devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di accesso al Fondo, prevedere spese complessive ammissibili di importo compreso tra 3 milioni di euro e 20 milioni di euro ed essere realizzati entro 36 mesi dalla data di concessione del contributo (con una eventuale proroga del termine di ultimazione del programma non superiore a 12 mesi). Entro tale termine dovrà intervenire anche l’entrata in funzione e la piena operatività degli investimenti oggetto dei programmi di sviluppo agevolato.

 

Spese ammissibili

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento di cui all’articolo 7 del Decreto del 21 ottobre 2022 relative all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni, come definite agli articoli 2423 e seguenti del codice civile, che riguardino:

  • Suolo aziendale e relative sistemazioni (entro il 10% dell’investimento totale ammissibile)
  • Opere murarie e assimilate (nel limite del 40% dell’investimento totale ammissibile e solo se funzionali agli obiettivi ambientali)
  • Impianti e attrezzature varie di nuova fabbricazione
  • Programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate

La misura ammette, inoltre, le spese per la formazione del personale. Nello specifico, sono ammesse:

  • spese di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione connessi al progetto e costi servizi di consulenza
  • Spese di personale

 

Agevolazioni concedibili

La misura è indirizzata alle imprese di qualsiasi dimensione e dislocate in qualsiasi parte del territorio nazionale, con un focus su quelle che operano nei settori estrattivo e manifatturiero. Le agevolazioni prevedono contributi a fondo perduto per finanziare programmi di investimento che perseguono:

  • l’efficientamento energetico,
  • il cambiamento fondamentale del processo produttivo,
  • l’installazione di impianti da autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, idrogeno e impianti di cogenerazione ad alto rendimento,
  • la riduzione dell’utilizzo delle risorse tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate.

I programmi dovranno prevedere spese complessive ammissibili di importo compreso tra 3 e 20 milioni di euro.

 

Come funziona

Le imprese possono presentare una singola domanda per unità produttiva, indipendentemente dalla pluralità di obiettivi ambientali perseguiti dal programma di investimento, in via telematica accedendo alla piattaforma predisposta da Invitalia.

Si prevede una procedura valutativa a graduatoria atta a determinare l’ordine di ammissione alle valutazioni istruttorie sulla base dei punteggi attribuiti ai singoli programmi di investimento.

Il punteggio attribuibile a ciascun programma di investimento è determinabile sulla base dei risultati ottenuti a seguito della realizzazione del programma di investimenti in diversi ambiti ambientali.

I risultati ottenuti a seguito della realizzazione degli investimenti, come individuati nella relazione tecnica economica, sono valorizzati mediante l’utilizzo di indicatori specifici in relazione a ciascuno dei diversi ambiti ambientali.

Laddove si presentino situazioni di parità di punteggio, sarà data preferenza alla domanda di agevolazione il cui contributo agevolativo risulti più contenuto. La graduatoria finale sarà resa disponibile nella sezione dedicata sul sito internet del Soggetto Gestore, pubblicata entro 30 giorni dal termine finale per la presentazione delle domande di agevolazione.

 

Modalità e termini per la presentazione delle domande di agevolazione

I termini e le modalità per la presentazione delle domande sono stati stabiliti con il decreto direttoriale del 30 agosto 2023.

Le imprese possono presentare la domanda esclusivamente on line attraverso la procedura informatica accessibile nell’apposita sezione “Fondo per il sostegno alla transizione industriale-” del sito web dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia (www.invitalia.it), a partire dalle ore 12:00 del 10 ottobre 2023 e fino alle ore 12.00 del giorno 12 dicembre 2023.

Le domande sono avviate alla fase di valutazione istruttoria secondo l’ordine conseguito in graduatoria. Le domande valutate positivamente saranno ammesse alle agevolazioni fino a concorrenza delle risorse disponibili.

Per maggiori informazioni riguardo alla compilazione della domanda e ai criteri di valutazione per la composizione della graduatoria, è disponibile un punto di contatto Invitalia alla pagina https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/sosteniamo-grandi-investimenti/fondo-transizione-industriale/per-saperne-di-piu

 

Fonte

Fondo per il sostegno alla transizione industriale

																				

Acque reflue urbane, l’Europarlamento sostiene la responsabilità estesa per i produttori di medicinali e cosmetici

Con 60 voti favorevoli, 10 contrari e 6 astensioni, gli eurodeputati della Commissione Ambiente hanno adottato la loro posizione sulle nuove regole per la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque reflue urbane per proteggere meglio l’ambiente e la salute umana.

I principali aspetti affrontati:

  • Riutilizzo più ampio delle acque reflue urbane trattate per prevenire la scarsità idrica

  • Maggiore monitoraggio degli inquinanti chimici, degli agenti patogeni e della resistenza antimicrobica

  • I produttori di prodotti farmaceutici e cosmetici finanziano i costi del trattamento aggiuntivo dei microinquinanti

 

Aumentare il riutilizzo delle acque reflue trattate

I deputati sottolineano l’importanza di riutilizzare le acque reflue trattate provenienti da tutti gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane, in particolare nelle aree con stress idrico, nonché nei processi industriali e nei sistemi di teleraffreddamento. A meno che non siano già parte delle strategie idriche nazionali, i deputati vogliono anche che i paesi dell’UE mettano in atto “piani di risparmio e riutilizzo dell’acqua”.

 

Migliore monitoraggio del contenuto delle acque reflue

I deputati vogliono che gli Stati membri rafforzino il monitoraggio di vari elementi in fase di ingresso e scarico degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane, tra cui numerosi inquinanti, microplastiche e i c.d.“forever chemicals” (sostanze polifluoroalchiliche o PFAS). Il rapporto insiste inoltre sul monitoraggio della presenza di vari parametri di salute pubblica nelle acque reflue (come il virus SARS-CoV-2 e le sue varianti, virus influenzali, E-Coli, legionella  nonché eventuali futuri agenti patogeni).

 

Chi inquina deve pagare

I deputati concordano sull’istituzione di un sistema di responsabilità estesa del produttore (EPR) rivolto ai medicinali per uso umano e ai prodotti cosmetici, che sono stati identificati come le principali fonti di microinquinanti nelle acque reflue urbane e richiedono un trattamento aggiuntivo. Il rapporto prevede che i sistemi EPR possano essere integrati da finanziamenti nazionali fino al 20% per l’ammodernamento degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane al fine di evitare conseguenze indesiderate sulla disponibilità, convenienza e accessibilità di prodotti vitali, in particolare i medicinali.

Altre disposizioni avanzate dagli eurodeputati includono:

  • ampliare il campo di applicazione dell’attuale direttiva per garantire che tutti gli agglomerati con più di 750 abitanti siano collegati ai sistemi di raccolta delle acque reflue domestiche entro la fine del 2032;
  • eliminare le emissioni di gas serra nel settore aumentando progressivamente la quota di energia rinnovabile utilizzata ogni anno dagli impianti di trattamento delle acque reflue (55% entro fine 2033; 75% entro fine 2036 e 100% entro fine 2040);
  • invitando la Commissione a introdurre un obbligo giuridico di installare filtri in microfibra per le nuove lavatrici a livello UE entro il 31 dicembre 2027.

Fonte

																				

Contec Industry a Safety Expo 2023: vieni a trovarci allo stand 142!

Il 20 e 21 settembre 2023 saremo presenti alla VI edizione di Safety Expo, la fiera nazionale sulla prevenzione incendi e la salute e sicurezza sul lavoro. L’evento gratuito di riferimento in Italia per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e la prevenzione incendi nasce dall’unione del Forum di Sicurezza sul Lavoro e del Forum di Prevenzione Incendi dal 2016 uniti in un unico appuntamento.

Safety Expo si presenta al pubblico con l’obiettivo di:

  • Diffondere contenuti nuovi e prospettive inedite
  • Favorire lo scambio di idee, riflessioni utili e spunti creativi
  • Proporre programmi di formazione accreditata
  • Promuovere la cultura per la sicurezza
  • Presentare le soluzioni delle aziende più vivaci nei diversi comparti

 

 

Programma

Oltre al grande spazio espositivo con dove saranno presenti più di 250 espositori, il programma del Safety Expo prevede diversi tipi di incontro: convegni, seminari, corsi di formazione e sicurezza in scena.
La partecipazione a convegniseminari e sicurezza in scena è gratuita e non prevede prenotazione. La partecipazione a corsi di formazione è riservata a chi li ha acquistati online.
Gli incontri rilasciano diversi tipi di credito: ore di aggiornamento 81/08, CFP, ore di aggiornamento ex 818/84. Per tutte le informazioni consulta la pagina Crediti

 

Dove trovarci

Il 20 e 21 settembre 2023 dalle 08.45 alle 18.00 presso la Fiera di Bergamo – Pad. A – Corsia A4 – Stand 142

 

Come partecipare

Per accedere a Safety Expo, e agli altri eventi in contemporanea, è necessario preregistrarsi gratuitamente seguendo il link:

 

Iscriviti a Safety Expo

 

																				

Nuove linee di indirizzo nazionali per le emissioni odorigene di impianti e attività

Le emissioni odorigene di attività industriali e agricole rappresentano uno degli impatti ambientali più recenti definiti e disciplinati dalla normativa. Quando parliamo di “emissioni odorigene” intendiamo “un’emissione convogliata o diffusa avente effetti di natura odorigena” come stabilito dal D.Lgs. 102/2020.

A fine giugno è stato pubblicato il Decreto direttoriale con cui il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica adotta le linee di indirizzo per la gestione delle emissioni odorigene da impianti ed attività industriali. Gli indirizzi hanno ad oggetto i criteri e le modalità di applicazione dell’articolo 272-bis del Dlgs 152/2006, norma che disciplina, su un piano generale, le emissioni odorigene prodotte da impianti e attività.

Fermo restando il potere delle regioni di individuare ulteriori attività, gli indirizzi forniscono un primo elenco “di riferimento” di impianti e di attività aventi un potenziale impatto odorigeno che devono tenere in considerazione le emissioni odorigene nelle domande autorizzative e identificano una serie di procedure istruttorie applicabili a differenti situazioni, in funzione soprattutto della presenza di impianti e attività dell’elenco “di riferimento” o in ulteriori categorie generali individuate dalle autorità regionali.

In particolare, per le fasi dell’iter autorizzativo nelle quali risulta più fattibile/efficace intervenire sulle emissioni odorigene è previsto che l’adempimento del gestore potrebbe modularsi, a scelta delle autorità regionali, con una procedura estesa o una procedura semplificata di istruttoria.

Esiste infine una specifica disciplina per gli impianti per i quali emergano, nell’esercizio, situazioni di crisi (risultanti da segnalazioni, sopralluoghi, ecc.). In tali casi è prevista una speciale procedura istruttoria, a cui partecipano anche gli enti locali e territoriali e le autorità e le agenzie tecniche competenti in materia ambientale e sanitaria, chiamata a valutare la necessità di attivazione del riesame o dell’aggiornamento dell’autorizzazione e successivamente sui tempi del conseguente adeguamento del gestore.

Nei 5 allegati agli indirizzi sono contenute le regole tecniche per lo svolgimento delle attività di predisposizione della domanda autorizzativa, per lo svolgimento delle istruttorie e per le attività di controllo.

																				

Piano Industria 4.0: attenzione alle scadenze per il 2023

Il Piano Transizione 4.0, meglio conosciuto come Industria 4.0, rappresenta la politica industriale del Paese che mira ad un rinnovamento delle imprese italiane verso un futuro più innovativo e sostenibile. Possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato italiano, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale.

Il credito ha l’obiettivo di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. Le tipologie di incentivi accessibili riguardano:

  • Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali
    Con il fine di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. 
  • Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica
    Per stimolare gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, Innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, Design e ideazione estetica.
  • Credito d’imposta formazione 4.0
    Con l’obiettivo di sostenere le imprese nel processo di trasformazione tecnologica e digitale creando o consolidando le competenze nelle tecnologie abilitanti necessarie a realizzare il paradigma 4.0.

 

Attenzione alla scadenza 2023 per avvalersi del credito d’imposta del 40%!

Dopo numerosi slittamenti, la legge di conversione del D.L. 198/2022 (c.d. “Legge Milleproroghe”) ha fissato definitivamente al 30 Novembre 2023 il temine di consegna dei beni materiali (ricompresi nell’allegato A). 

Il credito d’imposta fino al 40% previsto fino al 2022 verrà quindi riconosciuto solo per i beni che verranno consegnati entro il 30 novembre 2023 a condizione che il 31 dicembre 2022 il relativo ordine sia stato accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

 

Come possiamo aiutarti nella transizione 4.0?

Alcune delle domande che ci vengono poste più frequentemente sono:

  • Che caratteristiche devono avere le macchine e gli impianti per beneficiare del Piano Industria 4.0?
  • Per poter accedere agli incentivi fiscali le macchine, linee ed impianti devono essere marcate CE?
  • Posso richiedere l’incentivo per i costi sostenuti per la messa a norma o il revamping di macchine ed impianti già in uso?
  • La perizia giurata è obbligatoria?
  • Come mi devo comportare per gli investimenti sostenuti prima del 2021?

 

Noi di Contec Industry possiamo rispondere a tutte queste domande e ti affianchiamo in tutte le fasi del processo: dalla verifica dei requisiti degli investimenti alla realizzazione degli interventi di revamping e messa a norma fino alla marcatura CE delle macchine e impianti oggetto di interventi.

Lo staff di Contec Industry può anche redigere la perizia giurata obbligatoria per i beni con un costo di acquisizione superiore a 300.000 euro, fortemente consigliato anche per importi inferiori.