Ultimo aggiornamento del bollettino infortuni mortali nel Veneto

Ogni mese la Regione Veneto pubblica un bollettino sull’andamento degli infortuni mortali sul territorio regionale. Lo scopo di questo lavoro è fornire un quadro aggiornato in tempo reale dell’andamento di tutti gli infortuni mortali sul lavoro avvenuti nella regione del Veneto inclusi quelli dei lavoratori non assicurati INAIL.

Il bollettino periodico descrive l’andamento degli infortuni sul lavoro con esito mortale accaduti nel territorio della Regione del Veneto, con il duplice obiettivo di monitorare tale fenomeno infortunistico e promuovere una programmazione degli interventi di prevenzione mirata alle principali situazioni di rischio. Questi infortuni, per le loro conseguenze, destano particolare preoccupazione e richiedono azioni preventive specifiche perché hanno modalità di accadimento peculiari che si discostano in parte dalla generalità degli infortuni, anche se alcune si ripetono in specifici settori produttivi. 

 

Bollettino degli Infortuni Mortali – Anno 2023 – n. 11 del 15.12.2023

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Fonte: Regione Veneto

 
																				

Dati ILO: ogni anno nel mondo muoiono 3 milioni di lavoratori per infortuni e malattie professionali

L’ILO-International Labour Organization stima che 395 milioni di lavoratori in tutto il mondo abbiano subito infortuni non mortali sul lavoro. Quasi tre milioni di lavoratori muoiono ogni anno a causa di infortuni e malattie professionali, un aumento di oltre il 5% rispetto al 2015, secondo le nuove stime dell’istituto.

La maggior parte di questi decessi legati al lavoro, per un totale di 2,6 milioni, derivano da malattie professionali. Secondo l’analisi, gli incidenti sul lavoro rappresentano gli ulteriori 330.000 decessi. Le malattie circolatorie, le neoplasie maligne e le malattie respiratorie figurano tra le prime tre cause di morte correlata al lavoro. Insieme, queste tre categorie contribuiscono per più di tre quarti alla mortalità totale correlata al lavoro.

I nuovi dati, inclusi nel rapporto dell’ILO, A Call for Safer and Healthier Working Environments, sono stati presentati al 23° Congresso mondiale sulla sicurezza e la salute sul lavoro, una delle più grandi conferenze internazionali su questo argomento, svoltasi a Sydney dal 27 al 30 novembre di quest’anno.

Il rapporto sottolinea che muoiono più uomini per incidenti legati al lavoro (51,4 ogni 100.000 adulti in età lavorativa) rispetto alle donne (17,2 ogni 100.000). La regione dell’Asia – Pacifico presenta la più alta mortalità correlata al lavoro (63% del totale globale) a causa delle dimensioni della forza lavoro della regione.

L’agricoltura, l’edilizia, la silvicoltura, la pesca e l’industria manifatturiera sono i settori più pericolosi, con 200.000 infortuni mortali all’anno, ovvero il 63% di tutti gli infortuni mortali sul lavoro.

Per potenziare gli sforzi globali volti a garantire un ambiente di lavoro sicuro e sano, l’ILO ha introdotto un nuovo piano, la Strategia globale sulla sicurezza e la salute sul lavoro per il 2024-2030. L’obiettivo è dare priorità al benessere dei lavoratori in linea con l’impegno dell’ILO nei confronti della giustizia sociale e della promozione del lavoro dignitoso in tutto il mondo.

La strategia incoraggia i membri dell’ILO ad agire su tre pilastri:

  1. migliorare i quadri nazionali di sicurezza e salute sul lavoro (SSL) rafforzando la governance, promuovendo dati affidabili e sviluppando competenze; in secondo luogo;
  2. rafforzare il coordinamento, i partenariati e gli investimenti nella SSL a livello nazionale e globale; 
  3. migliorare i sistemi di gestione della SSL sul posto di lavoro, sviluppando linee guida per la trasformazione di genere e adattandole a pericoli, rischi, settori e occupazioni specifici.
																				

Aggiornamento normativo – Novembre 2023

UNI/PdR 152.2:2023

Materiali contenenti amianto – Parte 2: Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità del Responsabile del rischio amianto

 

 

UNI/PdR 152.1:2023

Materiali contenenti amianto – Parte 1: Valutazione dello stato di conservazione delle coperture e tamponamenti contenenti amianto in matrice cementizia

 

 

UNI ISO 24553:2023

Ergonomia – Progettazione accessibile – Facilità d’uso

Adotta 

ISO 24553:2023

 

 

UNI ISO 23853:2023

Apparecchi di sollevamento – Addestramento di imbracatori e segnalatori

Adotta 

ISO 23853:2023

 

 

UNI CEI 11339:2023

Attività professionali non regolamentate – Esperto in gestione dell’energia – Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità

 

 
																				

È online il nuovo portale ARIET per l’amministrazione del Registro Italiano per l’Emission Trading

È online il nuovo portale di amministrazione del Registro Italiano per l’Emission Trading, denominato ARIET. Il portale consente di approfondire tematiche inerenti l’Emission Trading, consultare materiali di supporto per operare nel Registro, e comunicare con l’Amministratore nazionale attraverso un sistema di ticketing semplice e intuitivo.

 

Emission trading: di cosa si tratta?

Il Sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra (European Union Emissions Trading System – EU ETS) è il principale strumento adottato dall’Unione europea per raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2 nei principali settori industriali e nel comparto dell’aviazione. Il sistema è stato introdotto e disciplinato nella legislazione europea dalla Direttiva 2003/87/CE (Direttiva ETS).

Il meccanismo è di tipo cap&trade ovvero fissa un tetto massimo complessivo alle emissioni consentite sul territorio europeo nei settori interessati (cap) cui corrisponde un equivalente numero “quote” (1 ton di CO2eq. = 1 quota) che possono essere acquistate/vendute su un apposito mercato (trade). Ogni operatore industriale/aereo attivo nei settori coperti dallo schema deve “compensare” su base annuale le proprie emissioni effettive (verificate da un soggetto terzo indipendente) con un corrispondente quantitativo di quote.

La contabilità delle compensazioni è tenuta attraverso il Registro Unico dell’Unione mentre il controllo su scadenze e rispetto delle regole del meccanismo è affidato alle Autorità Nazionali Competenti (ANC). Le quote possono essere allocate a titolo oneroso o gratuito. Nel primo caso vengono vendute attraverso aste pubbliche alle quali partecipano soggetti accreditati che acquistano principalmente per compensare le proprie emissioni ma possono alimentare il mercato secondario del carbonio. Nel secondo caso, le quote vengono assegnate gratuitamente agli operatori a rischio di delocalizzazione delle produzioni in Paesi caratterizzati da standard ambientali meno stringenti rispetto a quelli europei (c.d. carbon leakage o fuga di carbonio). Le assegnazioni gratuite sono appannaggio dei settori manifatturieri e sono calcolate prendendo a riferimento le emissioni degli impianti più “virtuosi” (c.d. benchmarks, prevalentemente basati sulle produzioni più efficienti).

Indipendentemente dal metodo di allocazione, il quantitativo complessivo di quote disponibili per gli operatori (cap) diminuisce nel tempo imponendo di fatto una riduzione delle emissioni di gas serra nei settori ETS: in particolare, al 2030, il meccanismo garantirà un calo del 43% rispetto ai livelli del 2005.
L’EU ETS, in tutta Europa, interessa oltre 11.000 impianti industriali e circa 600 operatori aerei. In Italia sono disciplinati più di 1200 soggetti che coprono circa il 40% delle emissioni di gas serra nazionali.

 

Le funzionalità del nuovo portale ARIET

A partire dal 1° dicembre 2023, oltre a navigare in ARIET alla ricerca di contenuti informativi sulle tematiche che riguardano l’Emission Trading e il Registro, sarà possibile comunicare con l’Amministratore nazionale tramite il web per richiedere informazioni o assistenza tecnica, e per aprire le pratiche di gestione del conto e dell’utenza nel Registro. ARIET infatti presenta un’area pubblica di libera consultazione, e un’area personale (MyARIET) per la gestione di tutte le richieste e le pratiche inoltrate all’Amministratore: ogni richiesta o pratica sarà un ticket indipendente che renderà possibile tracciare lo scambio di informazioni e documenti con l’Amministratore. Inoltre, sull’homepage di ARIET saranno segnalate le principali notizie e la disponibilità del Registro.

																				

Emissioni inquinanti: in arrivo nuove norme per la riduzione dei gas nocivi industriali

A fine novembre il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sulla revisione della direttiva relativa alle emissioni industriali (IED) e sul regolamento relativo alla creazione di un portale sulle emissioni industriali.

Le nuove norme mirano a offrire una migliore protezione della salute umana e dell’ambiente riducendo il rilascio di emissioni nocive dalle installazioni industriali, comprese le aziende zootecniche per allevamenti intensivi, nell’aria, nell’acqua, nel suolo e negli scarichi di rifiuti. Mirano inoltre a migliorare la comunicazione dei dati ambientali modernizzando il registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E-PRTR) esistente al fine di creare un portale più completo e integrato sulle emissioni industriali.

L’accordo è provvisorio in attesa dell’adozione formale da parte di entrambe le istituzioni.

 

Cosa sono le emissioni industriali?

I processi e le attività industriali generano emissioni di inquinanti come l’ossido di azoto, l’ammoniaca, il mercurio e il biossido di carbonio, che inquinano l’acqua, l’aria e il suolo e danneggiano la salute umana, l’ambiente e la natura.

La produzione di energia elettrica, il trattamento e la gestione dei rifiuti, l’allevamento di bestiame o la fabbricazione di cemento sono esempi di attività industriali che rilasciano nell’ambiente emissioni inquinanti.

Lo scarico di inquinanti nell’ambiente può causare patologie quali asma, bronchite, cancro e insufficienza cardiaca. Le emissioni sono considerate responsabili di migliaia di morti premature ogni anno.

Secondo stime del 2017, ogni anno le emissioni industriali causano danni alla salute umana e all’ambiente compresi tra i 277 e i 433 miliardi di EUR.

 

Ambito di applicazione della direttiva

La direttiva, quale modificata, mira a promuovere l’efficienza energetica, un’economia circolare e la decarbonizzazione.

Nel loro accordo provvisorio, i colegislatori hanno adeguato determinate soglie agricole per gli allevamenti: 350 UBA (unità di bestiame adulto) per i suini, 280 UBA per il pollame (300 per le galline ovaiole) e 380 UBA per le aziende agricole miste. Le aziende estensive e l’allevamento per uso domestico sarebbero esclusi dall’ambito di applicazione della direttiva. Le nuove norme si applicherebbero progressivamente, cominciando nel 2030 dalle aziende più grandi.

L’accordo fa rientrare anche le attività minerarie nell’ambito di applicazione della direttiva, includendovi l’estrazione e il trattamento di minerali non energetici prodotti su scala industriale, come il ferro, il rame, l’oro, il nichel e il platino. Fatti salvi un riesame e una proposta legislativa da parte della Commissione, l’ambito di applicazione potrebbe essere esteso anche ai minerali industriali.

 

Valori limite di emissione

L’accordo introduce il concetto di valori limite di prestazione ambientale, che dovranno essere stabiliti dalle autorità competenti nell’autorizzazione relativa alla creazione e al funzionamento delle installazioni. Il Consiglio e il Parlamento hanno convenuto di rendere vincolanti gli intervalli di valori limite di prestazione ambientale per tutte le risorse energetiche, esclusa l’acqua, per la quale le autorità competenti devono fissare obiettivi vincolanti. Per le tecniche emergenti, i valori limite di prestazione ambientale saranno indicativi.

																				

Pubblicato dal MASE il testo della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile

È disponibile online il testo della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (SNSvS 2022), approvata dal Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite) lo scorso 18 settembre, in occasione dell’SDG Summit dell’Onu. 

La Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, declinazione italiana dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, rappresenta il quadro strategico di azione per portare avanti le tre dimensioni della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, mettendo in coerenza tutti i livelli amministrativi e con la spinta propositiva della società civile.

La revisione è il risultato di un percorso altamente partecipativo che ha coinvolto amministrazioni centrali, Regioni, Città metropolitane, nonché società civile e attori non statali riuniti nel Forum nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, con il comune obiettivo di definire e attuare il modello italiano per la sostenibilità.

Il documento si fonda su cinque pilastri fondamentali, le “5P” delineate dall’Agenda 2030: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership, che si articolano in 15 scelte strategiche coprendo diversi settori, dalla gestione responsabile delle risorse naturali al contrasto delle disuguaglianze sociali.

Nel merito dei contenuti della nuova Strategia per lo sviluppo sostenibile si evidenzia come siano molti i temi trattati: dalla gestione sostenibile delle risorse naturali all’abbattimento delle emissioni di gas climalteranti, dal contrasto alla povertà alla promozione di un benessere economico sostenibile. Sono stati, inoltre, inseriti dei cd. “valori obiettivo”, che sono misurati annualmente attraverso una serie di indicatori.

																				

Aggiornamento normativo – Ottobre 2023

EC 1-2023 UNI EN ISO 45001:2023

Sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro – Requisiti e guida per l’uso

 

 

 

UNI EN 16454:2023

Sistemi di trasporto intelligenti – eSafety – eCall prova di conformità end to end

Recepisce 

EN 16454:2023

 

 

 

Fonte: UNI- Ente Italiano normazione


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Nuovo approfondimento INAIL su innovazione tecnologica ed ergonomia uomo-macchina

I ricercatori e tecnici INAIL hanno esplorato la possibilità di quantificare il rischio biomeccanico attraverso l’uso di tecnologie per il monitoraggio del movimento umano e di algoritmi sempre più performanti.

Questa monografia è stata realizzata con l’intento di rendere fruibili i risultati delle attività di ricerca svolte dal Laboratorio di ergonomia e fisiologia del Dimeila (Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale) di INAIL, sul tema della valutazione strumentale del rischio da sovraccarico biomeccanico nelle attività di movimentazione manuale dei carichi.

Le tecnologie sono diventate nel tempo sempre più mature e pronte per un utilizzo sul campo grazie al processo di miniaturizzazione che le ha rese indossabili, senza cavi e con peso e dimensioni ridotti, mentre i più recenti protocolli di comunicazione dati e gli algoritmi propri dell’intelligenza artificiale hanno conferito a questi dispositivi la capacità di stimare il rischio con precisione, accuratezza e in tempo reale. Le reti di sensori indossabili e gli algoritmi di intelligenza artificiale offrono la possibilità di stimare accuratamente e in tempo reale il rischio biomeccanico nelle attività di movimentazione manuale dei carichi eseguite senza e con l’ausilio di tecnologie robotiche collaborative.

Tale opportunità permette di: superare alcuni limiti dei metodi tradizionali elencati negli standard internazionali di ergonomia; ottimizzare il controllo delle tecnologie HRC; informare i lavoratori sul loro stato fisico attraverso stimoli di feedback. Eventuali interventi di ergonomia di concezione e correzione che usino questi approcci strumentali impatterebbero positivamente sulla riduzione dell’insorgenza delle malattie professionali a carico del sistema muscoloscheletrico.

 

La valutazione strumentale e in tempo reale del rischio da sovraccarico biomeccanico

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Fonte: Inail

 
																				

Al via la campagna europea 2023 dedicata a salute e sicurezza sul lavoro nell’era digitale

La Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, che si svolge ogni anno in ottobre (43esima settimana dell’anno), rappresenta il punto culminante di ogni campagna «Ambienti di lavoro sani e scuri». Con la conferenza stampa del 25 ottobre tenuta a Bruxelles, Eu-Osha ha lanciato ufficialmente la campagna Ambiente di lavoro sani e sicuri 2023-25.

L’edizione per il prossimo biennio sarà dedicata alla salute e sicurezza sul lavoro nell’era digitale per sensibilizzare sull’impatto delle nuove tecnologie digitali sul lavoro e sui luoghi di lavoro e alle correlate sfide e opportunità in materia di salute e sicurezza sul lavoro (SSL).

Di seguito elenchiamo i principali ambiti su cui verteranno le numerose iniziative e attività per il 2023-2025. 

 

Robotica avanzata e intelligenza artificiale

I sistemi basati sull’intelligenza artificiale e la robotica avanzata stanno trasformando il modo in cui il lavoro umano viene progettato ed eseguito. Tali sistemi incorporati (ad esempio la robotica) o non incorporati (ad esempio le applicazioni intelligenti) sono in grado di compiere azioni – con un certo grado di autonomia – per svolgere compiti fisici o cognitivi e conseguire obiettivi specifici.

Ciò ha notevoli implicazioni positive, non solo in termini di produttività delle imprese ma anche di SSL. Ad esempio, i lavoratori possono essere rimossi da ambienti e mansioni pericolosi e il carico di lavoro può essere ottimizzato. Tali sistemi possono svolgere compiti ripetitivi ad alto rischio o non creativi, che sono associati a una serie di rischi tradizionali ed emergenti in materia di SSL, lasciando ai lavoratori i compiti a basso rischio e il contenuto produttivo o addirittura creativo del lavoro.

Tuttavia, numerose sfide per la SSL in relazione all’uso di tali sistemi basati sull’IA sul luogo di lavoro (derivanti principalmente dall’interazione di tali sistemi con i lavoratori, come collisioni impreviste, eccessivo affidamento su di essi e altro ancora), ma anche relative agli aspetti psicosociali e organizzativi, esistono effettivamente e devono essere affrontate.

La ricerca in questo settore individua ed esamina le opportunità, le sfide e i rischi associati all’uso della robotica avanzata e dei sistemi basati sull’IA per l’automazione dei compiti, sia fisici che cognitivi, evidenziando una serie di questioni aggiuntive, tra cui l’interazione uomo-macchina e la fiducia.

 

Gestione dei lavoratori tramite l’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale e le tecnologie digitali hanno dato origine a nuove forme di gestione dei lavoratori. A differenza delle forme di gestione tradizionali che dipendono in larga misura da supervisori umani, la gestione dei lavoratori basata sull’IA fa riferimento a nuovi sistemi e strumenti di gestione che raccolgono dati in tempo reale sui comportamenti dei lavoratori da varie fonti al fine di informare la dirigenza e sostenere decisioni automatizzate o semiautomatizzate basate su algoritmi o forme più avanzate di intelligenza artificiale.

La ricerca in questo settore individua ed esamina le opportunità offerte da questi nuovi sistemi per la gestione basata sull’IA, in quanto possono sostenere le decisioni volte a migliorare la SSL sul luogo di lavoro quando sono concepite e attuate in modo trasparente e i lavoratori sono informati e consultati.

La ricerca rileva e analizza inoltre le sfide e i rischi normativi, etici e relativi alla vita privata, nonché le preoccupazioni in materia di SSL, in particolare in termini di fattori di rischio psicosociali che derivano anche da queste nuove forme di monitoraggio e gestione dei lavoratori.

 

Lavoro su piattaforma digitale

Per lavoro su piattaforma digitale si intende qualsiasi tipo di lavoro retribuito fornito su una piattaforma digitale, attraverso di essa o per sua mediazione, ossia un mercato online che opera su tecnologie digitali e facilita l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Il lavoro svolto attraverso le piattaforme può essere molto diversificato: può comportare compiti complessi o semplici, compiti cognitivi o manuali, può essere fornito online ed essere interamente virtuale oppure in loco ed essere svolto di persona.

Il lavoro su piattaforma digitale offre opportunità occupazionali ai lavoratori in aree geografiche in cui tali opportunità sono carenti o a gruppi emarginati di lavoratori, tuttavia comporta anche una serie di sfide e rischi per la SSL dei lavoratori che occorre affrontare.

I progetti di ricerca nel settore del lavoro tramite piattaforma digitale mirano a:

  • esaminare e valutare le opportunità, le sfide e i rischi del lavoro tramite piattaforma;
  • eseguire una mappatura dei tipi di lavoro su piattaforma e dei relativi rischi e opportunità;
  • individuare esempi di politiche volte a prevenire i rischi in materia di SSL per i lavoratori delle piattaforme; e 
  • sostenere lo sviluppo di strumenti pratici per la prevenzione in materia di SSL.

 

Sistemi digitali intelligente

I nuovi sistemi di monitoraggio per la sicurezza e la salute dei lavoratori, quali applicazioni per smartphone, dispositivi indossabili, videocamere mobili o droni, occhiali intelligenti, applicazioni basate sulle TIC e dispositivi di protezione individuale intelligenti vengono sviluppati con l’obiettivo di monitorare e migliorare la SSL. Possono essere utilizzati, ad esempio, allo scopo di monitorare lo stato fisiologico o mentale dei lavoratori, come il livello di stress, l’affaticamento, l’attenzione e la frequenza cardiaca, nonché la postura e il movimento del corpo, per monitorare la posizione dei lavoratori nelle zone pericolose, istruire i lavoratori oppure allertare i dirigenti o persino i servizi di emergenza. Oltre alle opportunità offerte in materia di SSL, vi sono anche preoccupazioni, ad esempio per quanto riguarda la riservatezza dei dati, le questioni relative alla proprietà, all’efficacia e alla standardizzazione.

In questo studio vengono valutate le loro implicazioni analizzando le tipologie di nuovi sistemi di monitoraggio (tecnologie), il loro utilizzo (ad esempio il sostegno alla conformità in materia di SSL, l’applicazione efficace o la formazione), nonché le sfide e le opportunità nell’ambito della SSL associate alla loro attuazione e progettazione. Viene inoltre fornita una panoramica delle risorse sul luogo di lavoro (ad esempio codici di condotta, politiche a livello di impresa, raccomandazioni, orientamenti, protocolli e formazione).

Lo studio è di tipo compilativo, con interviste e studi sul campo. Nel 2023 sarà organizzato un seminario ad alto livello per consolidare i risultati.

 

Telelavoro

Per telelavoro si intende qualsiasi tipo di accordo di lavoro che comporta l’uso di tecnologie digitali per lavorare da casa o, più in generale, lontano dai locali del datore di lavoro o in una postazione fissa. Il telelavoro comporta opportunità, sfide e rischi, che vanno considerati quando si pensa agli sviluppi futuri, comprese le implicazioni per le dimensioni di genere e diversità della forza lavoro, e il differente impatto in tutti i settori e le occupazioni, oltre alle tecnologie nuove ed emergenti, tra cui la realtà aumentata e la realtà virtuale, che dovrebbero avere un ruolo nel mettere il telelavoro a disposizione di un maggior numero di imprese e lavoratori.

Alcuni progetti in questo settore, che si basano anche su precedenti ricerche dell’EU-OSHA, effettuano una mappatura delle opportunità, delle sfide e dei rischi del telelavoro e mirano a sensibilizzare i lavoratori a distanza, i datori di lavoro e altre parti interessate pertinenti.

 

Fonti

Campagne Ambienti di lavoro sani e sicuri – Agenzia europea per la salute e sicurezza sul lavoro

Digitalizzazione del lavoro – Agenzia europea per la salute e sicurezza sul lavoro

																				

Verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro: pubblicato il 43° elenco dei soggetti abilitati

Pubblicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con Decreto Direttoriale n. 123 del 24 ottobre 2023, il 43° elenco dei soggetti abilitati per l’effettuazione delle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro, di cui al punto 3.7 dell’Allegato III del decreto 11 aprile 2011, ai sensi dell’articolo 71, comma 11, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni.

Leggi il Decreto integrale: Decreto Direttoriale 123/2023