
Emissioni inquinanti: in arrivo nuove norme per la riduzione dei gas nocivi industriali
A fine novembre il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sulla revisione della direttiva relativa alle emissioni industriali (IED) e sul regolamento relativo alla creazione di un portale sulle emissioni industriali.
Le nuove norme mirano a offrire una migliore protezione della salute umana e dell’ambiente riducendo il rilascio di emissioni nocive dalle installazioni industriali, comprese le aziende zootecniche per allevamenti intensivi, nell’aria, nell’acqua, nel suolo e negli scarichi di rifiuti. Mirano inoltre a migliorare la comunicazione dei dati ambientali modernizzando il registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E-PRTR) esistente al fine di creare un portale più completo e integrato sulle emissioni industriali.
L’accordo è provvisorio in attesa dell’adozione formale da parte di entrambe le istituzioni.
Cosa sono le emissioni industriali?
I processi e le attività industriali generano emissioni di inquinanti come l’ossido di azoto, l’ammoniaca, il mercurio e il biossido di carbonio, che inquinano l’acqua, l’aria e il suolo e danneggiano la salute umana, l’ambiente e la natura.
La produzione di energia elettrica, il trattamento e la gestione dei rifiuti, l’allevamento di bestiame o la fabbricazione di cemento sono esempi di attività industriali che rilasciano nell’ambiente emissioni inquinanti.
Lo scarico di inquinanti nell’ambiente può causare patologie quali asma, bronchite, cancro e insufficienza cardiaca. Le emissioni sono considerate responsabili di migliaia di morti premature ogni anno.
Secondo stime del 2017, ogni anno le emissioni industriali causano danni alla salute umana e all’ambiente compresi tra i 277 e i 433 miliardi di EUR.
Ambito di applicazione della direttiva
La direttiva, quale modificata, mira a promuovere l’efficienza energetica, un’economia circolare e la decarbonizzazione.
Nel loro accordo provvisorio, i colegislatori hanno adeguato determinate soglie agricole per gli allevamenti: 350 UBA (unità di bestiame adulto) per i suini, 280 UBA per il pollame (300 per le galline ovaiole) e 380 UBA per le aziende agricole miste. Le aziende estensive e l’allevamento per uso domestico sarebbero esclusi dall’ambito di applicazione della direttiva. Le nuove norme si applicherebbero progressivamente, cominciando nel 2030 dalle aziende più grandi.
L’accordo fa rientrare anche le attività minerarie nell’ambito di applicazione della direttiva, includendovi l’estrazione e il trattamento di minerali non energetici prodotti su scala industriale, come il ferro, il rame, l’oro, il nichel e il platino. Fatti salvi un riesame e una proposta legislativa da parte della Commissione, l’ambito di applicazione potrebbe essere esteso anche ai minerali industriali.
Valori limite di emissione
L’accordo introduce il concetto di valori limite di prestazione ambientale, che dovranno essere stabiliti dalle autorità competenti nell’autorizzazione relativa alla creazione e al funzionamento delle installazioni. Il Consiglio e il Parlamento hanno convenuto di rendere vincolanti gli intervalli di valori limite di prestazione ambientale per tutte le risorse energetiche, esclusa l’acqua, per la quale le autorità competenti devono fissare obiettivi vincolanti. Per le tecniche emergenti, i valori limite di prestazione ambientale saranno indicativi.