Controlli non distruttivi: tutto quello che devi sapere
Nel mondo industriale moderno, la sicurezza e l’efficienza delle operazioni sono di fondamentale importanza. I Controlli Non Distruttivi (CND) rappresentano una tecnologia essenziale per garantire l’integrità e la sicurezza di materiali e strutture senza compromettere la loro funzionalità.
Ma cosa sono esattamente i CND e perché Responsabili e i Datori di Lavoro dovrebbero prestarvi particolare attenzione?
Che Cosa Sono i Controlli Non Distruttivi?
I Controlli Non Distruttivi sono una serie di tecniche utilizzate per esaminare materiali, componenti e assemblaggi per difetti e discontinuità senza alterare o distruggere il materiale in esame. Tra le tecniche più comuni si annoverano:
- Radiografie industriali (RT)
- Ultrasuoni (UT)
- Magnetoscopia (MT)
- Liquidi penetranti (PT)
- Termografia a infrarossi (IR)
- Emissione acustica (AE)
Questi metodi consentono di rilevare difetti superficiali e interni, assicurando che i prodotti e le strutture rispettino gli standard di qualità e sicurezza richiesti.
Obblighi normativi: quali apparecchiature controllare?
L’articolo 71, comma 8, lettere b) e c) del D.lgs. 81/2008 focalizza la sua attenzione sulle attrezzature di lavoro “…soggette a influssi che possono provocare deterioramenti suscettibili di dare origine a situazioni pericolose ….”
Si tratta in sostanza di tutte le apparecchiature industriali sottoposte a fenomeni di deterioramento progressivo o immediato che possono generare stati funzionali critici: usura, guasti, corrosione, rotture, instabilità, ecc., con conseguenze significative in relazione alla sicurezza dei lavoratori.
In altri termini il datore di lavoro ha l’obbligo di attivarsi per individuare e prevenire tutti i possibili deterioramenti delle apparecchiature che potrebbero condurre a situazioni pericolose per i lavoratori.
Questo obbligo viene ampiamente ottemperato dalla maggior parte dei datori di lavoro, con riferimento alle apparecchiature elencate nell’allegato VII dello stesso D.Lgs. 81/08, ad esempio i serbatoi in pressione, gli apparecchi di sollevamento, le tubazioni contenenti fluidi pericolosi, ecc..
In realtà tale obbligo è molto più esteso e riguarda non solo le apparecchiature elencate nell’allegato VII, bensì tutte quelle, statiche o dinamiche, che se eccessivamente usurate o danneggiate, possono provocare situazioni che conducano a infortuni sul lavoro.
È quindi indispensabile che i datori di lavoro che hanno la responsabilità di apparecchiature di questo genere (soggette a usura o corrosione), ad esempio:
- serbatoi e tubazioni in pressione
- apparecchi di sollevamento
- carpenterie strutturali inclusi i nodi di collegamento (impalcati di sostegno, capannoni metallici, vasche di contenimento, ecc..)
- macchine movimento terra e operatrici
- carrelli elevatori
- macchinari con componenti critici (volani, bracci aerei, contrappesi, elementi proiettabili, ecc..)
- e molte altre
si organizzino al fine di tenere sotto controllo “periodico” lo stato funzionale di queste attrezzature, secondo una frequenza che alcune volte è fissata obbligatoriamente da provvedimenti di legge o da norme tecniche specifiche, si ricordi ad esempio i controlli previsti per, gli apparecchi di sollevamento, per quelli in pressione, per le caldaie, ecc., mentre per altre apparecchiature la periodicità dei controlli deve essere stabilita nell’ambito di una indagine tecnica eseguita da personale esperto.
Chi può effettuare i Controlli Non Distruttivi?
Per comprende chi sono i soggetti abilitati ad eseguire i CND, dobbiamo affidarci a quanto stabilito alla lettera c) dell’art. 71 c. 8 del D.lgs 81/08: “Gli interventi di controllo……omissis devono essere effettuati da persona competente”.
Ciò significa che le aziende che non hanno al loro interno le strumentazioni e il personale adeguato per eseguire i controlli di cui si tratta, dovranno necessariamente affidarsi a strutture esterne dotate della competenza e delle certificazioni necessarie per eseguire i controlli così come richiesto dalle norme vigenti
Al termine dei loro rilievi, i tecnici che li hanno eseguiti, saranno tenuti a rilasciare un verbale contenente gli esiti delle loro indagini. Tali documenti (verbali) dovranno essere conservati dal Datore di Lavoro per almeno 3 anni ed esibiti ai funzionari ASL che eventualmente dovessero richiederli.
Conclusioni
I Controlli Non Distruttivi sono fondamentali per garantire la sicurezza, la qualità e l’efficienza operativa di un’ampia gamma di attrezzature in vari settori industriali. Investire nei CND non solo riduce i rischi di guasti e incidenti, ma migliora anche la conformità normativa, riduce i costi di manutenzione e prolunga la vita utile delle attrezzature.
I datori di lavoro dovrebbero quindi considerare i CND come una parte essenziale della loro strategia di gestione delle risorse e della sicurezza.
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