Annuario ISPRA sui dati ambientali: un approfondimento sul comparto industriale
Il documento ISPRA Ambiente in Italia – Annuario dei dati ambientali 2023 offre un’analisi dettagliata dello stato dell’ambiente italiano, suddividendo le informazioni in 21 aree tematiche. Ogni area include indicatori specifici che coprono diverse dimensioni ambientali, quali agricoltura, trasporti, atmosfera, risorse idriche e gestione dei rifiuti. Questi indicatori sono progettati per monitorare la qualità ambientale, rispondere agli obiettivi di sostenibilità del Green Deal europeo e degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), e offrire un quadro aggiornato per decisioni politiche e scientifiche.
Approfondimento sulla sezione industria
Nella sezione dedicata all’industria, il rapporto ISPRA evidenzia l’impatto ambientale di questo settore lungo tutto il ciclo di vita dei prodotti, dalla produzione allo smaltimento. Le attività industriali in Italia comprendono circa 390.500 imprese, principalmente nel settore manifatturiero, e si concentrano prevalentemente nel Nord del Paese. Tuttavia, negli ultimi dieci anni, il numero di aziende industriali è diminuito, con un calo significativo delle imprese estrattive.
La pressione dell’industria sull’ambiente si manifesta attraverso l’emissione di inquinanti atmosferici e idrici, nonché nella produzione di rifiuti. Per mitigare tali effetti, la regolamentazione ambientale richiede alle imprese di ottenere Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA), che prevedono l’uso delle migliori tecniche disponibili (Best Available Techniques, BAT). Le tecniche adottate sono di due tipi:
- le tecnologie di fine ciclo, che trattano i contaminanti a valle del processo produttivo
- le tecnologie integrate, che mirano a ridurre l’inquinamento alla fonte delle imprese per la protezione ambientale.
Gli investimenti su queste tecnologie sono calati del 23,5% rispetto all’anno precedente, evidenziando una tendenza negativa dal 2016. Le principali aree di investimento riguardano la gestione delle acque reflue, la protezione dell’aria e la conservazione della biodiversità.
Riutilizzo delle acque reflue nel settore industriale
Il documento ISPRA 2023 dedica ampio spazio al trattamento e al riutilizzo delle acque reflue, enfatizzando la necessità di gestire e riciclare questa risorsa in modo sostenibile. La gestione delle acque reflue industriali rappresenta un settore chiave per ridurre l’impatto ambientale del comparto industriale, il quale include diverse tecniche di depurazione per eliminare inquinanti prima del rilascio o del riuso delle acque.
L’industria italiana impiega investimenti significativi per il trattamento delle acque reflue, come dimostrano i dati sugli investimenti ambientali in tecnologie avanzate per la gestione idrica (CEPA2). Con un ammontare complessivo di 1.889 milioni di euro spesi tra il 2016 e il 2020, la gestione delle acque reflue rappresenta una delle principali aree di investimento per le imprese. Il riuso delle acque depurate trova applicazione in diverse industrie per ridurre la domanda di risorse idriche fresche, una scelta in linea con le normative europee e nazionali volte a mitigare gli impatti ambientali.
Le tecnologie applicate includono trattamenti di “end of pipe” per la rimozione degli inquinanti post-processo e tecniche integrate che agiscono direttamente durante il ciclo produttivo. L’obiettivo è minimizzare le emissioni inquinanti, includendo processi come la filtrazione avanzata e la disinfezione per consentire un riutilizzo sicuro delle acque reflue all’interno dei processi produttivi stessi o per applicazioni di irrigazione industriale e civile.
In sintesi, l’approccio al riutilizzo delle acque reflue in Italia è ben strutturato, sostenuto da investimenti in tecnologie avanzate e in linea con le direttive ambientali europee. Tuttavia, permane la necessità di uniformare la gestione idrica su tutto il territorio per garantire un uso più sostenibile e circolare della risorsa idrica.
Il documento integrale è scaricabile al seguente link: Ambiente in Italia: uno sguardo d’insieme. Annuario dei dati ambientali 2023